Mascherina, molti l’hanno già tolta
«Che errore bruciare i tempi»

Como: si avvicina la revoca dell’obbligo all’aperto, soprattutto per i turisti è un optional. Chi la indossa invoca prudenza: «Sconsiderato abbassare la guardia in questo momento»

I tempi sono maturi o è ancora presto? Fa discutere l’ipotesi, al vaglio del Governo nelle ultime ore, di togliere l’obbligo di mascherina all’aperto. Sulle date, c’è incertezza: si pensa all’inizio di luglio (giovedì 1 o lunedì 5), ma, il Cts scioglierà le riserve solo in settimana.

Intanto a Como, la forte afa percepita in questi giorni suggerisce ai più di abbassarla sul mento o legarla intorno al braccio. La sera, complici i minori controlli, non tutti la portano e l’obbligo sembra essere diventato un semplice optional. In ogni caso, sul mese di luglio “libero” non sono unanimi i pareri di comaschi e visitatori accorsi in città ieri pomeriggio per trascorrere qualche ora di relax sul lago o a spasso per le vie del centro storico.

Prudenza

«Io preferisco agire con grande prudenza - specifica Giorgia Bertolini -, se mi trovo seduta al bar e so di poter rispettare le distanze l’abbasso, se percorro una strada affollata preferisco tenerla. Lavoro in un centro estivo, devo portarla tutto il giorno perché ho contatti con i bambini, ma ciò non mi crea grossi problemi. Nonostante la campagna vaccinale stia procedendo con velocità, non condivido la scelta di affrettare i tempi e rimuovere indiscriminatamente questo obbligo”.

Opinioni simili anche per Sara Bertazzoli e Giorgia Brandimarte: «Un assembramento può formarsi anche all’esterno - spiegano -, in casi simili è sempre meglio indossare la mascherina. Ricordiamoci che siamo ancora in uno stato di emergenza sanitaria, sarebbe sconsiderato abbassare la guardia adesso».

Sembra quindi essersi instaurata, tra la popolazione, una sorta di abitudine all’uso dei dispositivi di protezione individuale, che conferirebbero un senso di sicurezza e di minore esposizione al contagio. Gli italiani convivono con l’obbligo di usare mascherine dallo scorso ottobre, quando il Governo Conte II decise di estenderlo a tutto il territorio nazionale, senza più fare distinzioni demandando il potere di decidere alle amministrazioni regionali.

Il fattore caldo può però alterare alcuni equilibri, dal momento che rende più difficoltoso mantenere i dpi per lungo tempo: «Entriamo nel cuore della stagione estiva - sottolinea Cristiano Sarra - e sappiamo, perché è già accaduto lo scorso anno, che le temperature elevate potrebbero rallentare la trasmissione del Covid. Sotto il sole viene sempre più spesso voglia di non portare la mascherina. Detto questo, bisogna stare attenti. L’infezione non è scomparsa e abbiamo ancora tutti necessità di proteggerci. Sono favorevole alla rimozione dell’obbligo per luglio, ma mi muoverò comunque con grande circospezione anche nei prossimi mesi».

Solo con i vaccini

Letizia Siconolfi e Luca Marvulli, 22 anni entrambi, provengono da Milano, sono appena stati vaccinati nel centro di Lariofiere e hanno approfittato per passare un pomeriggio di pausa in riva al lago, in zona Tempio Voltiano. «Le adesioni dei più giovani alla vaccinazione contro il virus sono ancora troppo poche - dicono con rammarico - se non decidiamo di proteggerci tramite il vaccino, non possiamo poi pretendere di toglierci le mascherine e non pensarci più. Ben venga la rimozione dell’obbligo, ma solo a patto che si proceda a pieno ritmo con la campagna vaccinale. Una volta immunizzati, infatti, il pericolo di esporsi alla malattia, pur senza scomparire, si affievolisce: sarebbe allora più ragionevole allentare le restrizioni per chi sceglie di farsi somministrare il farmaco ed evitare al contempo un liberi tutti, di certo dannoso e dagli effetti imprevedibili».

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