Natale con poche luci e i negozianti protestano: «Il centro è mezzo vuoto»

Dibattito Sono delusi soprattutto baristi e ristoratori: «Manca il “passaggio”, con i Balocchi era molto meglio». Gaddi: «Tristezza glaciale». La Lega: «E ci costa caro»

Un Natale sottotono, senza folla in centro. E non si può certo dire che i negozianti siano soddisfatti. Anzi, rimpiangono le proiezioni luminose della “Città dei Balocchi”. Di contro la più tranquilla kermesse “Natale a Como”, voluta dall’attuale amministrazione comunale, non dispiace a una parte dei residenti, ben felici di non restare bloccati nel traffico e di trovare un parcheggio libero senza impazzire.

L’anno scorso la macchina organizzativa degli eventi natalizi ha incontrato plateali difficoltà e ritardi, invece adesso la gestione del Natale è filata liscia, molti però iniziano a criticare apertamente l’edizione 2023, ritenuta sottotono. C’è chi preferisce andare a vedere le luci di Lecco o di Cernobbio.

Le lamentele

«Un Natale in chiaro scuro – dice Graziano Monetti, direttore di Confcommercio Como – Per alcuni negozianti, dal lusso alla moda, le vendite non cambiano sulla base degli eventi natalizi, ma è altrettanto vero che per altri, penso ai bar e ai ristoranti, il calo è netto perché i grandi flussi e il passaggio costante di persone comportano enormi benefici. La città in generale mi pare sia sempre divisa tra chi preferisce un Natale sfarzoso e chi invece non ama il traffico e il caos».

«Un dicembre sottotono – commenta Davide De Ascentis, titolare del bar Krudo di piazza Volta e rappresentante della Federazione italiana pubblici esercizi di Confcommercio Como – gli scorsi anni vicino a Natale negli autosili non c’era posto nemmeno al lunedì, figurarsi la domenica. Tanti saranno contenti perché non c’è troppo traffico, ma per altri che con i visitatori ci lavorano è una sofferenza, una perdita concreta. Non è detto sia solo colpa delle iniziative natalizie, e magari in questi ultimi giorni la situazione si risolleva. Però le cose per ora non sono andate bene».

Alcuni tour operator non hanno inserito Como tra le proposte 2023: «No, l’anno scorso ci siamo trovati molto male – spiega Romilda Merli, titolare della Merli travel – e dunque dopo la Città dei Balocchi abbiamo deciso di non proporre Como ai nostri clienti».

L’opposizione

Numerose anche le critiche dagli amministratori locali e dai politici. Il consigliere regionale e coordinatore provinciale di Forza Italia Sergio Gaddi ha attaccato la giunta e «una manciata di ricchini del centro» che a suo dire hanno scelto «per rivalsa di cancellare, oscurare, vietare» la Città dei Balocchi che per 28 anni «ha cambiato il clima natalizio a Como, con grandi ed evidenti vantaggi per tutti a fronte di trascurabili (ma gestibilissimi) disagi». E così, scrive Gaddi, ci ritroviamo con «quattro fatue lucette e due sparute casettine. Tristezza glaciale».

«Un Natale sottotono – dice la capogruppo della Lega in consiglio comunale Elena Negretti – il Comune quest’anno spende 126mila euro per delle luci meno belle rispetto alla Città dei Balocchi che invece le offriva gratis». Come adesso succede a Lecco, città che ha di fatto copiato le iniziative natalizie comasche attirando più visitatori. «Così ha fatto anche Cernobbio – aggiunge Barbara Minghetti, consigliere comunale di Svolta Civica già candidata per il centrosinistra – mentre a Como la domenica pomeriggio il centro è mezzo vuoto. Sarebbe stato meglio trovare una soluzione diversa con gli Amici di Como, per un Natale meno triste».

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