Niente aria condizionata nella Rsa Marcelline

Disagi per gli anziani I parenti degli ospiti portano in via Grossi apparecchi portatili. Ci sono soltanto le pale

Como

Caldo da record e i familiari degli anziani che sono ospiti alle Marcelline tornano a lamentarsi.

In questo inizio d’estate davvero torrido le alte temperature rappresentano per la popolazione più anziana un problema non di poco conto. E in assenza di condizionatori o impianti di refrigerazione nella Rsa di via Grossi gli ospiti sono così costretti a restare in camera o negli spazi comuni con il termometro che segna trenta gradi. Ci sono le pale sul soffitto, ma dalle finestre aperte entra aria bollente. Alcune famiglie si sono attrezzate con dei ventilatori, c’è chi ha chiesto il permesso di accendere piccoli condizionatori portatili.

«Fa un caldo infernale – racconta Mariangela Del Piccolo – In questi giorni nella stanza di mia mamma ci son più di 30 gradi. In quella residenza ci sono persone allettate, è un problema serio. Io le ho portato una di quelle colonnine che fa aria da attaccare la corrente. Adesso mio fratello si sta attrezzando per portare un pinguino. Degli impianti centralizzati però sono necessari, paghiamo 2.344 euro di retta mensile. Dicono che non ci sono fondi e che l’edificio è troppo vecchio».

«Io ho portato via mio padre, faceva troppo caldo – spiega Rossana Salic – ho preferito fare un grosso sacrificio a casa. D’estate con trenta gradi per gli anziani diventa davvero una sofferenza. Chi è nelle migliori condizioni di salute viene portato in giardino, ma per tanti tra letto e sedia a rotelle si respira a fatica».

Le stesse lamentele erano state sollevate da alcuni utenti lo scorso anno. Occorre ricordare che a riguardo dei condizionatori non ci sono obblighi di legge per le Rsa meno recenti, ma solo per quelle più nuove. Le altre Rsa cittadine come ad esempio la Ca’ d’Industria o le Giuseppine sono dotate di impianti. Quanto all’Ats Insubria aveva garantito impegno nel controllo dei requisiti richiesti a tutte le Rsa.

«Mia madre è ormai deceduta, ma già le scorse estati c’era un caldo pazzesco – racconta Teresa Lauro – e salvo le pale sul soffitto è stato fatto poco o nulla. Anche noi avevamo portato in camera un condizionatore portatile, con il tubo. Ma in generale con le temperature altissime c’è un rischio anche per la salute degli anziani, gli impianti di refrigerazione non saranno obbligatori, ma servono eccome».

Contattata la struttura, è stato possibile ricevere una risposta dal direttore sanitario, il medico Gennarino Balestra: «Il problema è noto ed è stato più volte fatto presente alla proprietà – spiega – Il nostro però è un edificio storico e si tratterebbe di un investimento davvero ingente. La nostra Rsa è già impegnata in un costoso adeguamento antincendio richiesto dalle normative. Una ulteriore spesa non è un passo semplice, avrebbe probabilmente anche ricadute su tariffe e servizi oggi comunque economici rispetto al panorama complessivo. Ci sono le pale sui soffitti e molti hanno dei ventilatori. Siamo impegnati a garantire assistenza e salute a tutti gli ospiti».

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