No al taglio dei ciliegi. Como si mobilita: sit-in e già mille firme

La protesta Domani presidio in via Venti Settembre. Patelli: «Sfregio ambientale, culturale e identitario». L’esperta del Comune: «Il 70% degli alberi sono malati»

Como

Un sit in organizzato per domani mattina alle 7, una petizione on line (su change.org) che in meno di una giornata ha superato le 1200 firme, una valanga di commenti sui social e sul web. Tutti con un unico obiettivo: salvare il “viale dei ciliegi”, via XX Settembre. Il Comune da lunedì ha infatti previsto il taglio dei 45 alberi di “Prunus serrulata” meglio noti come ciliegi giapponesi o sakura che, a primavera, catalizzano da decenni gli sguardi e gli smartphone dei comaschi.

«La nostra storia»

Decisione che ha scatenato la rivolta di numerosi cittadini con chi, come Anna Veronelli (già assessore e consigliere comunale e presidente uscente del Conservatorio), che in quella zona vive, si è detta pronta ad incatenarsi agli alberi. «I ciliegi di via Venti Settembre – commenta - sono la nostra storia. Come tutti gli anni anche lo scorso aprile li ho fotografati e sono meravigliosi. Ce ne sono di morti e vanno sostituiti, se ce ne sono di malati vanno curati e, comunque, sostituiti con la stessa essenza. L’agronomo che li definisce “pessimi” forse non è passato da qui durante la fioritura».

La polemica di Veronelli, precisa, non ha nulla di politico: «Lunedì sono pronta a incatenarmi e invito tutti a venire in via Venti Settembre alle 7. Si tratta di un segno di protesta e di difesa degli alberi che non hanno modo di farlo da soli».

Nella prima mattina di ieri la coportavoce regionale di Europa Verde Elisabetta Patelli ha scritto al sindaco Alessandro Rapinese per chiedere di sospendere gli abbattimenti per fare ulteriori valutazioni: «Chiediamo al sindaco una sospensiva urgente almeno per essere ascoltati e proporre un’alternativa». Nel merito di via XX Settembre dice: «Esistono alberi che stanno bene e altri che non ce la fanno più. Le difficoltà degli esemplari malati derivano soprattutto da problemi strutturali mai affrontati: spazi di impianto ridotti, urti di auto, terreno compattato». E ancora: «Si tratta poi di alberi che caratterizzano la via XX Settembre da almeno 50 anni e lo sfregio non è solo ambientale, ma culturale e identitario».

Il fondatore e presidente di Orticolario Moritz Mantero, che ha aderito alla petizione, aggiunge: «Sono senza parole. Una pianta malata è un essere vivente e si può curare. Questa mi sembra una condanna senza appello e sarebbe necessario il parere di almeno di un altro agronomo. Parliamo di piante che sbalordiscono per la loro bellezza. I ciliegi si ammalano anche in Giappone, ma là li curano e forse, nella prossima visita a Tokamachi, si potrebbe chiedere una consulenza...».

Il progetto

A predisporre il progetto per il Comune è stata l’agronoma Anna Zottola che chiarisce che il piano «di ripiantumazione di via XX Settembre nasce dalla analisi, raccolta e valutazione dello stato vegetativo e fitosanitario dei due filari della strada in tre diverse stagioni (inverno, primavera ed estate)». Dice che «il 70% dei singoli esemplari del viale alberato» è colpito «da parassiti fungini, alcuni dei quali anche causa di instabilità» mentre «altri esemplari in discrete condizioni verranno trasferiti temporaneamente in un vivaio per ricevere le necessarie cure di rigenerazione vegetativa e se la crescita risulterà ottimale» saranno ripiantati altrove. Zottola spiega che «la scelta botanica si è orientata secondo gli studi che individuano la specie Prunus serrulata un albero poco resistente ai nuovi cambiamenti climatici, in particolare all’innalzamento delle temperature e alle fitopatologie, mentre il Pyrus callerryana è una specie che tollera meglio la compattazione del suolo e la siccità, è più resistente ai parassiti, oltre ad avere un abbattimento di agenti inquinanti maggiore».

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