Non solo il personale, ora anche un guasto: il Concordia ai box fino alla fine del mese

Nuovo stop Alla soglia dei cent’anni, il piroscafo era stato già costretto a ridurre le uscite - In corso le verifiche per valutare l’entità del danno, il fermo potrebbe protrarsi più a lungo

Prima un problema di personale e ora, dopo qualche uscita domenicale, un guasto ha costretto il Concordia ai box al momento a tempo indeterminato.

Il piroscafo tra un anno, esattamente come il suo “gemello” Patria (fermo in attesa del restauro) compirà cento anni. Uno stop che porta grande preoccupazione nel mondo degli appassionati dei piroscafi a vapore, non solo italiani ma anche stranieri. Ad annunciare il guasto è stato Mario Gavazzi, nel suo consueto bollettino in quattro lingue e riportato anche sul web dall’associazione “Piroscafi lariani”. «A causa di un guasto tecnico – la mail inviata ai tanti “seguaci” - il piroscafo Concordia non potrà effettuare più viaggi fino a nuovo avviso, sicuramente fino alla fine di agosto 2025. A seconda della durata della riparazione della macchina a vapore, il fermo potrebbe protrarsi più a lungo».

Motori “particolari”

E la conferma è arrivata ieri dalla stessa Navigazione. Hanno infatti spiegato che Il gusto è in corso di verifica e la scelta di toglierlo dal servizio è dettata dalla necessità di non peggiorare la situazione. Per il momento, fino a quanto non si avranno le risultanze delle verifiche in corso per capire l’entità del problema non è possibile nemmeno dare indicazioni sui tempi di ripristino. Va evidenziato che si tratta di motori e macchine particolari e da ieri sono iniziati i controlli.

Uscite già ridotte

«Quest’anno – interviene l’ingegner Flaminio Borgonovo, grande studioso di battelli a vapore - solo nelle ultime 13 settimane le uscite estive domenicali si sono ridotte a due, con la soppressione anche delle tradizionali uscite alla festa di San Giovanni e di Ferragosto. E l’annuncio non lascia speranze per il prosieguo della stagione, e forse nemmeno per il prossimo anno quando il glorioso piroscafo compirà cento anni. Lo sconcerto nel mondo degli appassionati è grande, per quello che sembra un comportamento “schizofrenico” della Navigazione. Da un lato c’è l’impegno di ristrutturare il gemello Patria pubblicamente preso, due anni fa, dal ministro Salvini. Questo impegno è stato ribadito più volte e ciò fa evidentemente sperare in una futura valorizzazione della flotta storica. Vi è poi l’impegno a potenziare la flotta, presentato in giugno con piano quadriennale nel quale la navigazione prevede di investire più di 100 milioni di euro». E prosegue dicendo: «Dall’altro lato, i fatti sembrano essere in contrasto con gli annunci. Nelle ristrettezze di personale più volte denunciate dalla Navigazione a fare le spese è il piroscafo Concordia, che richiede personale tecnico specializzato per la condotta, la manutenzione e le riparazioni. Questo personale esiste, anche se ridotto ai minimi termini, ma al momento sembra essere utilizzato altrove, forse anche per sopperire ai vuoti della flotta principale». A preoccupare è quello che potrà succedere in futuro: «Se i lavori sul Patria saranno portati a termine (in autunno verrà fatta la gara, ndr) – denuncia Borgonovo - rischiamo di ritrovarci fra qualche anno con due piroscafi, orgoglio della flotta, che non potranno circolare dal momento che il personale che ne ha garantito il funzionamento finora sarà andato a riposo e attualmente non si vedono rincalzi».

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