A Como il turismo invernale va bene, ma i numeri sono più bassi rispetto al pre Covid

Primi numeri Pieni o quasi gli alberghi di fascia alta. Si trovano camere libere nelle offerte più economiche. Per gli operatori manca il traino della Città dei balocchi

Gli alberghi dall’Immacolata a Natale aspettano migliaia di turisti, ma niente boom come avveniva prima della pandemia.

Gli hotel e le case vacanza possono già tirare le prime somme in vista delle festività. Per ora le prenotazioni garantiscono lavoro senza aver sofferto vere pause da bassa stagione. Verso Capodanno in città siamo già da tutto al completo, eppure manca il boom visto prima e dopo la pausa imposta dal Covid. Negli alberghi di alto livello si parla di ottimi risultati, mentre le cose vanno meno bene per le offerte più economiche. Si aggiunga che diverse piccole e medie strutture ricettive rimpiangono la Città dei Balocchi.

Esempio

«A novembre abbiamo avuto un tasso d’occupazione soddisfacente, al Terminus per esempio è stato pari al 72% contro il 60% dell’anno precedente – spiega Cristina Zucchi, direttore di Lario Hotels – a dicembre le prenotazioni sono oggi avanti di dieci punti percentuali sempre rispetto al 2022». Il trend è simile per tutte le strutture del gruppo.

Non per tutto il comparto però i conti sono così incoraggianti, per esempio per le case vacanza.

Tranquillo

«Per noi non è così alta stagione come prima del 2020 – commenta Simone Majeli, titolare di Rent All Como, agenzia che gestisce una sessantina di proprietà – è il secondo anno che notiamo un rallentamento. La mancanza della Città dei Balocchi a Natale si fa sentire, infatti le prenotazioni vanno meglio verso Cernobbio e Moltrasio».

«Novembre è stato abbastanza tranquillo, ora con le festività siamo in ripresa, ma niente 100% - dice Matteo Cecchetto per The House of travelers, società di via Rovelli che in centro gestisce una cinquantina di locazioni – sicuramente la Città dei Balocchi calamitava più arrivi, avevamo numeri migliori in termini di prenotazioni e di politica dei prezzi. Comunque non ci lamentiamo, rispetto all’anno scorso possiamo ancora fare meglio».

La fascia media lavora bene senza però traboccare di ospiti, in particolare mancano all’appello gli italiani. «C’è più calma, salvo a Capodanno – spiega Antonio Corbella titolare dell’hotel Tre Re e rappresentante in Confcommercio della categoria – occorre anche ricordare che nel nostro settore l’offerta è molto aumentata, tra bed and breakfast e case vacanza ci siamo moltiplicati, la fetta è per tutti più sottile. E’ vero poi che la Città dei Balocchi portava più clienti, sarebbe falso dire il contrario anche nel campo della ristorazione. Però quella kermesse creava non pochi problemi, troppo traffico e caos». Al Vecchio Borgo in piazza Matteotti e poco lontano all’Hotel Quarcino gli ospiti non mancano, ma niente pienone, anzi. In generale gli albergatori puntano il dito contro l’inflazione e l’aumento dei prezzi. «Fatti i conti dopo l’Epifania questa stagione sarà peggiore – ragiona Stefano Levis dal Porticciolo di Sant’Agostino – sarà per l’inflazione, sarà per gli eventi natalizi, ma l’impressione è che ci sia una flessione».

Insomma un bilancio con chiari e scuri. «Dopo il Covid c’è stato un boom – suggerisce Francesca Tajana dall’Ostello Bello – e prima dava una mano la Città dei Balocchi. Noi però stiamo macinando buoni risultati e non abbiamo fatto pause, non c’è stata bassa stagione».

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