Cronaca / Como città
Martedì 30 Dicembre 2025
Nuove regole sui tavolini a Como, si alza un no dalla maggioranza. Casati: «Troppe forzature»
Consiglio Durante la seduta il sindaco ha spiegato la volontà di mettere ordine ed evitare interpretazioni personali delle regole. Le opposizioni e Milo Casati hanno chiesto più tempo per decidere, richiesta respinta.
Como
«Mi avete detto che ero il sindaco dei bar e dei commercianti, adesso non è più così». Il sindaco Alessandro Rapinese ha annunciato così ieri sera in aula consiliare la presentazione del nuovo regolamento per la disciplina dell’occupazione degli spazi pubblici, ovvero il tanto discusso regolamento sui tavolini e i dehors. Confermate tutte le modifiche preannunciate nelle scorse settimane (soprattutto le indicazioni molto rigide sugli arredi e il divieto di dehors fissi e di somministrazione sotto i portici), con due principi più elastici: gamma più ampia di colori per gli ombrelloni e più spazio per i banconi. Il nuovo regolamento è stato approvato con il voto contrario di tutti i consiglieri di minoranza presenti (Elena Negretti per la Lega, Stefano Fanetti, Stefano Legnani, Eleonora Galli, Patrizia Lissi e Stefano Legnani per il Pd, Lorenzo Cantaluppi per FdI e Paola Tocchetti per FI) e del consigliere di maggioranza Emilio Casati che ha sostenuto anche uno degli otto emendamenti proposti dalle minoranze, tutti bocciati.
«Serve un confronto»
Inascoltata invece la richiesta di Confcommercio di mettere in pausa le modifiche al regolamento per avere un più approfondito confronto tra associazione di categoria e Comune.
Una richiesta richiamata anche dalla consigliera Negretti: «Perché avete tanta fretta e non date la possibilità di discutere a Confcommercio? Serve più dialogo. Non va bene che un regolamento così importante non venga condiviso». Una richiesta arrivata anche da Casati: «Come commerciante sono coinvolto anche io. Ci vorrebbe più tempo per rivedere alcune cose un po’ forzate, come i termini per le scadenze delle concessioni e le caratteristiche dei tavolini: ci sono realtà piccole che verrebbero penalizzate. Se ci fosse più elasticità e un attimo di ripensamento su alcuni argomenti sarebbe utile». Richiesta respinta dal sindaco che ha detto: «Mi sembra una scusa perché non si vuole questo provvedimento e cambieranno le cose per pochi».
Alla giunta è stato sottoposto l’aggravio economico che toccherà a molti esercenti costretti ad adeguarsi a nuove regole e a i sostituire gli arredi esterni. «Oggi non si interpreta più niente, prima c’erano lagnanze e interpretazioni dei singoli perché il regolamento lo permetteva. Queste modifiche aiutano gli uffici a gestire le pratiche più rapidamente e gli utenti ad avere tutto chiaro. La stragrande maggioranza comunque ha già i tavolini color antracite» ha risposto il sindaco spiegando perché nel regolamento si arriva anche a indicare il codice Ral per il colore degli ombrelloni. Punto su cui la giunta però ieri ha proposto un emendamento ampliando la gamma di colori da bianco a grigio, oltre a proporre che l’area del banco venga conteggiata per l’aumento degli spazi.
«Si rischia uniformità sovietica»
«Giusto che ci siano regole sui colori e sui materiali, però si deve evitare un regime sovietico in cui tutto è uguale per tutti. C’è sempre un minimo di stile che ogni esercizio può avere» ha dichiarato per il Pd il consigliere Legnani. Legnani ha citato anche le regole simili introdotte a Firenze sottolineando come nel capoluogo toscano si sia scelto di coinvolgere la Soprintendenza nelle scelte e di far sì che i quartiere periferici non debbano rispettare le stesse regole rigide del centro storico. A Como invece le regole varranno anche per le periferie. Regole troppo rigide anche per Tocchetti: «Bene far rispettare le regole sugli spazi pubblici, ma in certi casi si è andati oltre: sembra che ce l’abbiamo con questi commercianti, che hanno fatto quello che gli uffici gli hanno detto loro di fare».
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