Nuovo forno per i fanghi di depurazione
Il no del consiglio: «Tutelare la salute»

Passa anche con i voti del Pd e dei Cinquestelle la mozione di Forza Italia - No comment dai vertici di Acsm Agam, la partita resta comunque nelle mani della Regione

Como

Il consiglio comunale dice no alla terza linea del termovalorizzatore.

Dopo più rinvii e dibattiti lunedì sera l’assemblea di Palazzo Cernezzi ha trattato congiuntamente due mozioni relative alla costruzione del terzo forno per lo smaltimento dei fanghi di depurazione avanzato da Acsm Agam accanto all’attuale inceneritore: la mozione di Alessandro Rapinese , più netta (è stata bocciata, l’hanno votata, oltre che l’omonima minoranza, soltanto Civitas e M5S) e la mozione di Forza Italia, meno tranciante, che è stata appoggiata dai forzisti, da Civitas, dal M5S, dal Pd, da Svolta Civica e da Fratelli d’Italia. Astenuta la Lega e la lista civica Insieme per Landriscina.

La mozione approvata, pur contenendo la frase «in attesa di eventuali ulteriori studi e valutazioni tecniche e programmatiche», esprime comunque «parere negativo alla terza linea del termovalorizzatore per il trattamento dei fanghi a Como». Un parere negativo già peraltro espresso dai vicini Comuni di Casnate e Grandate.

Tra le motivazioni addotte «l’imprescindibile esigenza di tutela della salute pubblica» e la mancanza di «relazioni tecniche in grado di qualificare l’iniziativa come rispondente ad effettive esigenze territoriali». Diversi consiglieri in maniera trasversale, dal Pd a Fratelli d’Italia, in aula hanno sottolineato che anche ComoAcqua ha in programma investimenti per nuovi impianti per il trattamento dei fanghi, evidenziando dunque come la terza linea alla Guzza non sia necessaria. Di contro Rapinese ha duramente attaccato tutto l’arco politico sostenendo che «i partiti si sono accordati ed hanno tenuto le porte aperte per, dopo le elezioni qualora vincessero, tornare alla carica per costruire la terza linea del forno inceneritore». Gli scambi di accuse pre elettorali sono stati diversi. «Non abbiamo voluto bruciare i tempi e gli alleati con questa mozione – ha detto Enrico Cenetiempo , capogruppo di Forza Italia – e nemmeno fare politica prima delle elezioni». La città capoluogo arriva a questa mozione dopo le audizioni della commissione speciale creata per analizzare la terza linea del forno, commissione che ha consegnato al consiglio comunale e al sindaco Mario Landriscina una lunga relazione. Ancora lunedì sono stati sentiti dei rappresentanti dell’Ordine degli ingegneri, che hanno dato il loro benestare all’opera, al contrario di altri esperti ambientalisti, sindacati ed associazioni schierati per il no.

La partita della terza linea è comunque di competenza della Regione, sebbene il Comune debba formalizzare un passaggio in consiglio relativo ad una variazione della destinazione dei servizi dell’area interessata. Così ha osservato la commissione speciale sentiti gli uffici competenti di Palazzo Cernezzi. L’iter comunque per andare avanti necessita della volontà dei proponenti, di Acsm Agam. I vertici dell’azienda hanno già avuto modo di spiegare come tutto sia solo all’inizio, in una fase di ascolto e studio. Chiesti lumi dalla società, all’indomani della mozione, non sono state fornite delle repliche.

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