Ospedale, mossa del Comune
«Accordi del 2003 da rivedere»

La giunta ora chiede la convocazione del collegio di vigilanza. Nel mirino via Napoleona e i soldi dell’autosilo che vanno solo a San Fermo

Il Comune di Como passa alle vie di fatto e chiederà formalmente di rivedere gli accordi sottoscritti nel 2003 sulla realizzazione del nuovo ospedale Sant’Anna che, tra le altre cose, prevedono che l’incasso derivante dal parcheggio (circa un milione l’anno) finisca interamente nelle casse del Comune di San Fermo.

Le vie di fatto

La giunta ieri pomeriggio ha infatti approvato un indirizzo operativo presentato dall’assessore all’Urbanistica Marco Butti e dal suo dirigente Giuseppe Ruffo con il quale l’esecutivo chiede che «venga richiesta da parte del sindaco, per conto dell’amministrazione comunale, la convocazione del collegio di vigilanza come previsto dall’articolo 10 dell’accordo di programma, al fine di procedere alla verifica puntuale dello stato di attuazione del medesimo accordo in contraddittorio tra le prati e, quindi, alla definizione delle prossime azioni da intraprendere».

Nel mirino finiscono, come detto, la gestione del parcheggio e il relativo incasso, ma anche l’area del vecchio Sant’Anna. Nel dettaglio si parla della «mancata riqualificazione complessiva del comparto dell’ex ospedale di via Napoleona» che riguarda principalmente il Comune di Como e si fa riferimento a situazioni cristallizzate che hanno determinato «un evidente squilibrio nelle posizioni delle parti» e si cita espressamente il parcheggio. A questo punto dovrà essere il sindaco Mario Landriscina a chiedere formalmente la convocazione del tavolo a cui siedono tutti gli enti (Comuni, Provincia e Regione). Obiettivo è quello di modificare l’accordo entrato in vigore poco meno di dieci anni fa e per il quale, nel corso del tempo, sono già stati fatti diversi tentativi di revisione, tutti caduti nel vuoto. Una battaglia bipartisan sollevata periodicamente da esponenti dei partiti più diversi (il Pd con il consigliere regionale Angelo Orsenigo aveva anche raccolto migliaia di firme).

L’assessore Butti parla di «passaggio necessario e doveroso, che avevo anticipato in aula in risposta a una dichiarazione preliminare». Cita la mozione «votata dall’amministrazione provinciale» che va sulla stessa linea. Sottolinea che, dal 2003 ad oggi, «qualcosa è mutato ed è quindi necessario un confronto e la convocazione del collegio di vigilanza sarà un punto di partenza doveroso e necessario».

Guadagna solo San Fermo

Da San Fermo nelle scorse settimane, dopo il voto di Villa Saporiti, che si concentrava sulla questione degli incassi del parcheggio, avevano messo le mani avanti citando gli articoli 1321 e 1325 del Codice Civile e sostenendo la tesi che l’accordo di programma è un contratto che non ha scadenza, sottoscritto all’unanimità dalle parti e come ogni contratto si può sciogliere o modificare se e solo se c’è un accordo unanime tra le parti. Anche su questo aspetto, c’è da scommetterci, ci sarà battaglia.

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