Ospedali, la classifica italiana: ma il Sant’Anna è (tanto) indietro

Sanità L’ex azienda ospedaliera comasca si colloca al 105esimo posto in un elenco di 127 strutture ospedaliere

Il Sant’Anna al 105esimo gradino delle classifica sui 127 ospedali italiani. Il Magazine americano Newsweek come ogni anno ha stilato una classifica dei migliori ospedali al mondo, una ricerca costruita analizzando i presidi sanitari di 28 Paesi. Tra i parametri tenuti in considerazione c’è l’aspettativa di vita locale, il numero di letti disponibili, le dimensioni della popolazione servita, ma anche le opinioni fornite da medici ed esperti.

Comunque, ai vertici della classifica ci sono sempre gli ospedali americani, il più quotato è la Mayo clinic di Rochester, mentre il primo polo italiano è alla 38esima posizione ed è il Policlinico Gemelli di Roma, una conferma. Guardando alla sola Italia seguono, a non poca distanza, gli ospedali di Milano Niguarda e il San Raffaele, il Sant’Orsola Malpighi di Bologna e l’Humanitas di Rozzano. La classifica internazionale si ferma al gradino 250. Mentre invece la classifica italiana contempla 127 posizioni di cui come detto la 105esima è occupata dall’ospedale di Como Sant’Anna. Difficile dare giudizi puntuali, in particolare per delle classifiche stilate con parametri internazionali, però il risultato per il nostro ospedale non è dei migliori, siamo tra i presidi sanitari in coda a livello nazionale. L’ospedale di Circolo di Varese, per esempio, è al 23esimo posto, subito dopo il San Gerardo di Monza che figura alla posizione numero 22. Il Manzoni del Lecco è al 42esimo gradino.

Inoltre occorre ricordare che la stessa identica classifica stilata da Newsweek nel 2022 piazzava il Sant’Anna al 92esimo posto, mentre l’anno prima ancora al numero 80 e nel 2020 l’ospedale comasco era in 68esima posizione. Insomma c’è stato, sempre secondo il magazine a stelle e strisce, un progressivo arretramento. Chissà, se magari, anche per colpa della pandemia.

Nella ricerca pesano anche le indagini circa la soddisfazione dei pazienti, il raggiungimento degli standard qualitativi internazionali, come la sicurezza del malato, le misure igieniche e la qualità dei trattamenti. Sono considerati anche gli obbiettivi centrati nel campo della ricerca medico scientifica.

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