Padre palpeggia la figlia: condannato a quattro anni

Sentenza La giovane aveva meno di 14 anni all’epoca dei fatti. La denuncia presentata dalla madre della ragazza

Quattro anni di condanna, nonostante lo sconto di un terzo della pena per il rito scelto – l’abbreviato, dopo che la procura aveva chiesto il giudizio immediato – per un padre di 45 anni di origine albanese, accusato di aver palpeggiato la figlia in un’occasione, il 12 novembre del 2022.

I fatti erano avvenuti di notte (il padre e la figlia stavano dormendo nello stesso letto) in una sola circostanza, quando la figlia non aveva ancora compiuto i 14 anni. Per questo motivo l’accusa del pubblico ministero Antonio Nalesso, è stata quella di violenza sessuale aggravata sia dal fatto di essere genitore della vittima, sia dal fatto che la ragazza non aveva nemmeno 14 anni.

La vicenda era stata portata allo scoperto da una denuncia presentata solo pochi giorni dopo dalla madre della giovane. Era stata la stessa ragazzina, nella notte quando avvenne l’abuso, ad alzarsi immediatamente dal letto dove era stata palpeggiata per correre prima in bagno e poi a dire subito alla compagna del padre quello che era accaduto. La compagna aveva poi chiamato la madre, dicendole di venirsi subito a prendere la figlia.

La vittima – in fase di indagine – aveva poi confermato tutto in un incidente probatorio chiesto dal pubblico ministero che aveva anticipato la richiesta di giudizio immediato. La difesa ha poi optato per il rito abbreviato e le parti si sono ritrovate in aula di fronte al giudice dell’udienza preliminare Carlo Cecchetti.

La madre e la figlia si sono costituite parte civile, rappresentate dall’avvocato Francesca Binaghi. Anche il padre, che mai avrebbe chiesto scusa in tutti questi mesi, era presente. Ed alla fine la sentenza che è arrivata è stata pesante, quattro anni (dopo essere partiti da sei) nonostante lo sconto di un terzo della pena.

Il gup ha anche disposto una provvisionale da 20 mila euro in favore della figlia, e di 2 mila euro in favore della madre, in attesa che la situazione venga poi discussa di fronte ad un giudice civile. Il gup ha anche disposto il divieto di avvicinamento alla figlia, misura che anche in passato era già stata emessa.

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