Il palaghiaccio finanziato dal Pnrr è conteso tra Como e Varese, ma ora spunta anche Milano

Il caso Como e Varese litigano per ospitare il centro federale da 25 milioni, ma i fondi potrebbero andare altrove. Si parla di un progetto nell’area Expo, a Rho. A settembre la decisione su dove avrà sede la maxi infrastruttura

Tra i due litiganti....il terzo gode. La massima popolare potrebbe presto diventare realtà nella guerra tra Como e Varese per ospitare il nuovo Centro federale degli sport sul ghiaccio che significa un investimento economico (attraverso fondi Pnrr girati dallo Stato alla Regione ) di 25 milioni di euro a cui vanno aggiunte le ricadute territoriali e l’indotto futuro. Il nome del “terzo” potrebbe essere quello di Milano, o meglio di una parte dell’area ex Expo tra Milano e Rho. Sulla superficie da un milione di metri quadrati è in corso di realizzazione “Mind” (Milano Innovation District), un distretto dell’innovazione e centro di impresa internazionale.

Al momento non è stato presentato nulla di ufficiale, ma i rumors su un possibile inserimento dell’hinterland del capoluogo regionale nella partita sono insistenti e non è affatto escluso che, alla fine, il progetto possa arrivare davvero e la zona prescelta possa proprio essere quella. Anche se ci sarebbe una controindicazione rispetto a quanto chiedeva la Federazione e, cioè, un luogo inserito nel tessuto urbano e in grado di diventare catalizzatore per le società del territorio. L’area che nel 2015 ospitò Expo è sì molto collegata dal punto di vista infrastrutturale (metropolitana, autostrada) ma non è certamente in una zona centrale.

Tempi non brevi

La partita, ad ogni modo, non è ancora chiusa e non lo sarà almeno per qualche altra settimana. Se tutto va bene se ne riparlerà a settembre, dopo la pausa estiva. La Federazione aveva fissato il consiglio a fine luglio, ma non si era discusso del centro federale poiché mancavano ancora alcuni elementi e la discussione era stata rinviata. Da Palazzo Lombardia, di contro, non si è certo premuto il piede sull’acceleratore.

Scenario diverso

Fino a una decina di giorni fa gli unici due progetti presentati erano quello di Como sui 60mila metri quadrati della piana di Muggiò (che prevede l’arena del ghiaccio da 5mila posti, una seconda pista olimpica, due piste da curling, spazi per la federazione, spogliatoi, uffici e punto ristoro a cui il Comune aggiungerebbe un autosilo, una piscina olimpionica, altre due vasche e una terza all’esterno per i mesi estivi oltre a una piazza e una grande area verde) e quello di Varese (in continuità in Palaghiaccio inaugurato lo scorso inverno). Come detto, però, se ne potrebbe presto aggiungere un terzo.

Non ci sono scadenze per ricevere i fondi, anche se il tempo - se si vuole arrivare per le Olimpiadi del 2026 - inizia a stringere. Per Como, non riuscire ad ottenere il finanziamento significherebbe non solo dover cambiare il progetto sull’area di Muggiò (facile ipotizzare che, a quel punto, si virerebbe su palazzetto multidisciplinare e piscine), ma ritrovarsi anche con il Palaghiaccio di Casnate sempre nelle attuali condizioni precarie e che, nell’immediato futuro, avrebbe comunque bisogno di un importante intervento di riqualificazione. La sfida, come detto, non è persa. Ma la corsa sembra che quasi certamente avrà un concorrente in più.

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