
Cronaca / Como città
Sabato 14 Gennaio 2023
Paratie, crolla il castello di accuse: ecco cosa dice la sentenza “salva tutti”
Processo Colpo di spugna dei giudici milanesi. L’ex sindaco Lucini e i “suoi” dirigenti sono innocenti per il «non doversi procedere» in seguito «all’intervenuta prescrizione» ma anche «perché il fatto non sussiste»

Accuse crollate. Imputati che dopo anni di calvario ne escono senza contestazioni, assolti con formule diverse, per il «non doversi procedere» in seguito «all’intervenuta prescrizione» ma anche con l’assoluzione «perché il fatto non sussiste». Il processo alle paratie antiesondazione del Lago di Como finisce con un colossale – visto il clamore iniziale – nulla di fatto. Scagionati l’ex sindaco di Como Mario Lucini, duramente provato negli anni da questa complessa vicenda giudiziaria, ed anche nell’ordine tutti i tecnici e gli imprenditori che erano stati condannati il primo grado, a partire da Pietro Gilardoni (che da solo aveva sul capo ben quindici capi di imputazione), Antonio Ferro, Antonella Petrocelli, Maria Antonietta Marciano, Antonio Viola, Giovanni Foti. Confermate le decisioni in merito al non doversi procedere che già erano state prese (sempre in primo grado) per l’altro ex sindaco Stefano Bruni, Graziano Maggio e la Sacaim, che andavano ad aggiungersi alle assoluzioni di Ciro Di Bartolo e Virgilio Anselmo che l’accusa non aveva appellato.
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