Pasqua, turismo in calo: «È andata male»

Bilanci Presenze sottotono, forse anche in conseguenza delle allerta meteo lanciate nei giorni precedenti - Leoni (Albergatori): «Dal Primo Maggio aspettiamo gli americani. Si prospetta comunque una buona stagione»

Una Pasqua definita «sottotono» dal punto di vista turistico a causa delle previsioni meteo (effettive), ma anche delle allerte lanciate nei giorni precedenti che hanno causato disdette praticamente in tutte le tipologie di strutture – dalle case vacanza ai grandi alberghi – e disincentivato le prenotazioni dell’ultimo minuto.

A tracciare il bilancio, lontano dal tutto esaurito degli anni scorsi, il presidente degli Albergatori Luca Leoni che spiega: «La prima riflessione da fare è sul fatto che il cattivo tempo ha danneggiato tutti. Dalle ottime prospettive che si avevano si è finiti sottotono come mai era successo negli ultimi anni. Per la prima volta dal post Covid possiamo dire che non è andata bene. Parliamo di una questione legata al meteo e, anzi, rispetto al resto d’Italia e agli altri laghi abbiamo retto tantissimo». Leoni ammette però che ci sono state «tante disdette e le poche camere libere non prenotate non sono state occupate. In Lombardia c’è stato anche l’aspetto mediatico che parlava di temporali forti e zona rossa e questo non ha certamente aiutato».

Già nei prossimi giorni, però, le cose dovrebbero cambiare in modo positivo. «Dal primo maggio – precisa il numero uno degli Albergatori – iniziano ad arrivare gli americani e già per il ponte del 25 aprile, soprattutto italiano, prenotazioni ci sono e, aggiustandosi il tempo, qualcosa entrerà ancora nei prossimi due giorni. Si prospetta una buona stagione e in certe zone del lago, del centro lago e del primo bacino è già difficile trovare posti liberi». Sia a Pasqua (nonostante la pioggia) che a Pasquetta in città e sul lungolago c’erano tantissimi turisti, ma Leoni spiega che «una cosa è il turismo di giornata e altro è il turismo alberghiero». I dati sulla Pasqua hanno visto «un’occupazione tra l’85 e il 90%, che è buona, ma per la prima volta da tanto tempo non c’è stato il tutto esaurito».

Leoni avverte però che la situazione viabilistica e dei trasporti, a meno che non si riescano a trovare delle soluzioni e non si intervenga, rischia di creare problemi al comparto turistico poiché chi arriva in città e sul lago ha grossi problemi. Se ha la macchina fa la coda, ma questo è ancora accettabile, ma se invece deve spostarsi con i mezzi pubblici le difficoltà sono enormi.

«La problematica dei trasporti – spiega il referente degli albergatori – deve far riflettere se non si vuole rovinare l’opportunità che noi abbiamo grazie al turismo. Mi sembra che alcuni grandi traghetti siano mancati e, secondo alcune voci, sono in riparazioni. A questo aggiungiamo che arrivare a Como dalla Lariana è molto complicato per il traffico, in autostrada ci sono i lavori che vanno avanti da anni, della Regina non parliamone. Sabato alle 19 c’erano 250 persone ad aspettare il bus per rientrare a Como, ne sono arrivati due ma in 150 sono comunque rimaste a terra».

Leoni dice che «degli incrementi nelle corse sono stati fatti, ma non è sufficiente» e che da giugno ci saranno ulteriori problemi tra Colico e Lecco con lo stop alla ferrovia.

«Se si chiude la Lecco-Varenna per intervenire per le Olimpiadi è positivo – conclude – sulla Regina non si spara, sulla Lariana non c’è soluzione, in A9 si continua a chiudere. L’unico miglioramento l’abbiamo visto per i taxi, lì qualcosa si è mosso. Ma non basta, sui trasporti si deve provare a fare di più perché, altrimenti, gli effetti potrebbero diventare un boomerang».

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