Patria, altri cinque anni buttati via: addio privati. Torna alla Provincia

Il caso Villa Saporiti contesta il mancato rispetto del bando e ha revocato la pre concessione dopo quasi cinque anni. Guggiari: «Ce lo aspettavamo, dicano cosa ne faranno». Bongiasca: «Non lo lascerò marcire, lavoro alla soluzione»

La Provincia «prende atto dell’impossibilità della società The Lake of Como Steamship Company di raggiungere accordi con la Gestione Governativa della Navigazione dei laghi e di non disporre di soluzioni alternative autonome per assicurare l’utilizzo di cantieri navali ed attracchi» e dopo aver accertato «la mancata realizzazione della condizione posta a carico del soggetto individuato all’esito della procedura di selezione pubblica» ha deciso «di revocare l’avviso del 12 settembre 2018 a seguito del quale la società era stata individuata quale potenziale concessionaria della gestione del piroscafo storico Patria, dichiarando chiusa definitivamente la procedura con esso avviata».

Con questa comunicazione inviata ieri Villa Saporiti ha sancito l’addio ai privati per il recupero del Patria andando a chiudere una storia, andata avanti a suon di richieste, lettere e comunicazioni per quasi cinque anni. Il piroscafo torna quindi nella piena disponibilità dell’Ente di via Borgovico.

Dal 2018 a oggi

Il 22 novembre del 2018 Villa Saporiti aveva approvato il progetto della società di Enrico Guggiari e Giorgio Porta per il recupero del piroscafo che, inizialmente, avrebbe dovuto diventare un albergo galleggiante per crociere di più giorni e la destinazione per sei mesi l’anno ad attività di interesse pubblico che consentivano la fruizione collettiva del mezzo in quanto bene culturale.

Nel novembre del 2019 arrivò l’ok della Soprintendenza e, nell’estate del 2020 i privati iniziarono a bussare alla Navigazione per avere la disponibilità di un cantiere dove poter far effettuare i lavori di manutenzione straordinaria e degli attracchi, ma la risposta fu negativa. Poi il Covid, con ritardi nell’iter e una modifica al progetto, avallato dalla Soprintendenza nel febbraio del 2022. Da albergo galleggiante si passava a crociere giornaliere.

Tanti no dalla Navigazione

Villa Saporiti mette nero su bianco di aver provato ad aiutare il privato nel trovare un accordo con la Navigazione, ma di aver sempre ricevuto risposte negative. L’ultima di inizio anno, ricalcava le precedenti: impossibile, in sintesi, mettere a disposizione un cantiere perché già tutti occupati.

A febbraio, quindi, Villa Saporiti ha deciso di dare una sosta di ultimatum ai privati dando tempo fino a fine marzo per indicare se erano o meno in grado di adempiere alle due condizioni del bando e, quindi, con accordi eventuali con altri soggetti o con la stessa Navigazione. Il 31 marzo la società aveva comunicato di non poter disporre autonomamente di scali e cantieri lanciando un ulteriore appello alla politica. La storia, a questo punto, è arrivata alla comunicazione ufficiale di ieri e allo stop al bando con l’obiettivo di perseguire altre possibili soluzioni che consentano di effettuare gli interventi manutentivi richiesti dallo stato del piroscafo e ne assicurino la gestione».

Guggiari è indubbiamente amareggiato: «Ci aspettavamo il provvedimento - commenta - ma a questo punto voglio sapere cosa hanno intenzione di fare con il Patria, che è un bene di tutti. Se ci dovesse essere ora un accordo con la Navigazione vorrebbe dire che tutte le motivazioni addotte fino adesso non erano veritiere». In ogni caso al momento non si può escludere che la vicenda abbia strascichi giudiziari, visto che i privati tra progettazione e legali hanno speso circa 60mila euro.

Dal canto suo il presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca assicura che il piroscafo non sarà abbandonato. «Visto quello che hanno comunicato i privati - chiarisce - e cioè che non sono nelle condizioni di rispettare il bando, lo interrompiamo. Stiamo lavorando per trovare una soluzione, ma garantisco che il Patria non sarà lasciato marcire. Garantisco che a breve risolverò il problema». Due, a questo punto, le possibili strade: un accordo per la gestione da parte della Navigazione o un nuovo bando. In entrambi i casi la proprietà rimarrebbe sempre della Provincia.

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