Il lago non esonda, svelato il “mistero”: «Facciamo uscire più acqua del dovuto...»

L’oro blu Il Consorzio: «Dal 2 giugno aumentato il deflusso, anche se a valle non c’è richiesta». «Senza interventi sarebbe in piazza». Livelli in linea con la media storica, estate senza problemi

D’accordo lo stop ai lavori delle paratie per il lago troppo alto, complici le abbondanti precipitazioni degli ultimi tempi (il riferimento è al fermo dei lavori della scalinata a lago), ma senza quei 30 metri cubi in più in uscita ogni giorno dal 2 giugno in poi il lago oggi sarebbe comodamente in piazza, con un’altezza stimata di circa 130 centimetri sopra lo zero idrometrico, il che significa 10 centimetri in più della quota di esondazione.

Qualche pozza un po’ più ampia del solito sul lungolago mercoledì a tarda ora s’è vista, complice l’acqua fuoriuscita dai tombini, ma nulla più. Ieri pomeriggio il Lario si attestava a 100,2 centimetri sopra lo zero idrometrico, in discesa di ben due centimetri rispetto a venerdì mattina.

Peraltro, anche per confutare le tesi di chi vorrebbe in questi giorni il lago eccezionalmente alto, in base ai dati puntualmente diffusi da laghi.net ieri (rilevati dal 1946 in poi) il Lario si trovava a soli 0,8 centimetri sopra la media stagionale. Dunque un livello in linea con il periodo.

Semmai andrebbe ricordato che il 17 giugno di un anno fa il livello del lago era a soli 4,3 centimetri sopra lo zero idrometrico il che significa 95,1 centimetri sotto la media stagionale. Quello sì che era un campanello d’allarme importante, con annessa assenza di pioggia durata praticamente tutta l’estate.

Spazio ai lavori

Tornando ai dati di questi giorni, è importante rimarcare la politica adottata dal Consorzio dell’Adda che proprio per lasciare spazio ai lavori delle paratie ed evitare, date le abbondanti precipitazioni (l’ultima mercoledì notte, con 88 millimetri caduti in una manciata di ore) ha adottato una politica conservativa nei confronti di piazza Cavour, tenendo il deflusso costantemente sopra i 200 metri cubi al secondo, pur non necessitando l’agricoltura di pianura e con essa le centrali idroelettriche e termiche grandi quantità d’acqua. Per riassumere il concetto, il direttore del Consorzio dell’Adda Luigi Bertoli rimarca come «per essere di supporto alla “causa” di piazza Cavour è praticamente un mese che facciamo uscire - utilizzando un eufemismo - più acqua del dovuto. A valle si accontentavano di molta meno acqua, perché - mi riferisco alle settimane precedenti - la stagione irrigua non era ancora iniziata e le centrali idroelettriche termiche con quelle portate erano ben coperte. Detto molto schiettamente, avremmo potuto tarare il deflusso sui 170-180 metri cubi al secondo, ma poi il lago sarebbe andato inevitabilmente in piazza. Quindi abbiamo deciso di farne uscire di più. Qualcuno ha notato il livello del lago sopra i 100 centimetri ed ha pensato che il livello fosse fuori norma. Sicuramente non avremo un’emergenza come quella dello scorso anno. Se non dovesse più piovere, dovremo diminuire il deflusso».

Mese impegnativo

«È stato un mese impegnativo proprio perché i nostri sforzi si sono concentrati ad evitare che il lago andasse in piazza. Ricordando anche la richiesta in arrivo puntualmente da valle di incrementare le scorte per l’estate».

In questo contesto - cioè le scorte d’acqua per l’estate - è importante rimarcare che negli ultimi due mesi gli invasi alpini hanno raddoppiato il loro contenuto accumulando oltre 116 milioni di metri cubi d’acqua. Ora sono pieni al 43,7%. Si tratta dunque di segnali più che confortanti in vista dei mesi clou dell’estate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA