Perseguita la ex che lo ha lasciato. In carcere un uomo di 37 anni

L’arresto L’escalation di violenza era iniziata a giugno per spingere la vittima a tornare a vivere con lui

L’inizio della fine ha forse un riferimento preciso, il mese di giugno del 2022, quello in cui l’ex compagno aveva deciso – dopo la separazione della coppia, con la donna che si era trasferita dai genitori – di prendere casa esattamente al piano di sotto della ex.

Era iniziata quel giorno una insistente escalation di violenza con l’obiettivo di spingere la vittima (una donna di 37 anni) a tornare a vivere con lui, uomo di 37 anni da cui aveva avuto una figlia piccola. Una storia che si è conclusa in queste ore con la richiesta della procura di eseguire una ordinanza di custodia cautelare in carcere che è stata concessa dal giudice delle indagini preliminari. Gli uomini della squadra Mobile, insomma, nelle scorse ore si sono presentati nella casa del compagno geloso per condurlo in carcere dove nelle prossime ore verrà interrogato.

L’accusa ipotizzata è quella di stalking. Quella relazione malata contava già, nel 2021, su una condanna per lesioni ad un anno e otto mesi con la sospensione condizionale della pena. In quell’occasione la signora era stata strattonata, tirata per i capelli, colpita con calci e pugni sul viso con una prognosi che fu quantificata in 21 giorni.

A nulla erano serviti i tentativi di riappacificarsi. L’uomo aveva per un po’ mollato la presa, poi era tornato alla carica presentandosi spesso sul luogo di lavoro della ragazza, nella zona nord della città. Tanto che i colleghi, in più occasioni, erano dovuti intervenire per aiutarla e proteggerla.

Poi, però, quella sgradita sorpresa: il trasferimento del trentasettenne nell’appartamento al piano di sotto di quello della ex, che nel frattempo era andata a vivere con la figlia dai genitori. Sono cominciati in quel momento gli episodi più violenti, culminati il 17 agosto con una irruzione in piena notte nell’appartamento al piano di sopra. La madre della ex – invalida – era stata schiaffeggiata e spintonata a terra mentre la trentasettenne era stata presa per il collo e spinta al muro. Anche una vicina , intervenuta in aiuto delle due donne, era stata aggredita con calci e pugni.

Una situazione non più tollerabile, che ha portato in queste ore all’emissione della misura cautelare in carcere al termine delle indagini condotte dalla squadra Mobile di Como e coordinate dal pubblico ministero Antonia Pavan. L’uomo si trova al Bassone in attesa di spiegare la propria versione dei fatti al giudice. Scene avvenute, per di più, anche davanti alla figlia piccola della coppia, minore di cinque anni.

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