Piscina di viale Geno, altro round. Pallanuoto contro il sindaco e lui risponde: «Affermazioni al limite della diffamazione»

Il caso La società attacca: «Abbiamo chiesto documenti, nessuna risposta». E definisce il sindaco «signor Rapinese». Poi scambio di accuse reciproche

Nuovo scontro all’ombra della piscina di viale Geno (assegnata alla Como Nuoto) tra la Pallanuoto Como e il sindaco Alessandro Rapinese.

A intervenire per prima è la Pallanuoto Como. «La sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste a carico di Pallanuoto Como non è stata impugnata - si legge in una nota della società -. Le accuse a carico di questa società sono state spazzate via dalla sentenza firmata dal giudice delle indagini preliminari Walter Lietti che, appunto, ha deliberato il non luogo a procedere con formula piena nei confronti di Giovanni Dato, presidente di Pallanuoto Como, di Federica Dato, amministratrice della stessa società e di Carlo Lazarich, legale rappresentante di Crocera Stadium. L’accusa era di turbativa d’asta e falso ideologico per aver “ingannato” la commissione aggiudicatrice nel corso dell’assegnazione del compendio sportivo di viale Geno 14».

«Troppi silenzi»

Poi l’affondo al sindaco che, quando era nei banchi dell’opposizione aveva condotto una battaglia serrata proprio sull’assegnazione della piscina a bordo lago. «Nelle scorse settimane - mettono nero su bianco dalla società - Pallanuoto Como ha formulato delle richieste di documenti al Comune di Como, poiché rimangono troppi sospesi su una vicenda lunga e che ha danneggiato fortemente l’immagine di Pallanuoto Como e dei suoi rappresentanti. Una vicenda che rimane di forte interesse pubblico. Purtroppo non abbiamo ottenuto alcuna risposta, anche rispetto al sollecito che il nostro legale ha provveduto a inoltrare». E ancora: «Silente l’amministrazione, silente il signor Rapinese (che non viene neanche definito sindaco, ndr) che si era prodigato negli anni con video propagandistici sulla vicenda del compendio sportivo, alcuni al limite della diffamazione contro persone per bene. Una vicenda che non è finita, perché trattasi dell’affidamento di un bene pubblico che deve essere garantito da una trasparenza che pare essere stata sostituita da pressapochismo e propaganda».

La replica

Dal canto suo il primo cittadino replica alla società e di fatto chiede agli uffici comunali di attivarsi per fornire quanto previsto dalla legge. «Premesso che l’aggiudicazione del compendio di viale Geno a Como Nuoto è avvenuta durante l’amministrazione Landriscina - fa presente il sindaco Rapinese - e che non è di stretta competenza del sindaco rispondere ad accessi agli atti, colgo l’occasione per porgere i più sinceri auguri di successo alla società Pallanuoto Como e prego il segretario generale di attivarsi, nel più breve tempo possibile, affinché vengano garantiti i diritti di Pallanuoto Como, soprassedendo alle affermazioni odierne della Pallanuoto Como, alcune al limite della diffamazione contro persone per bene. Viva Como e viva lo sport pulito».

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