Precipita per 40 metri dentro la cascata. Ragazza muore a 21 anni, abitava a Como

La tragedia Giovane studentessa sarda vittima di un incidente a Biasca, in Canton Ticino. Viveva sul Lario con il fidanzato. Il padre: «Da quando era con quel ragazzo è cambiata»

Sognava un futuro da architetto e intanto aveva trovato casa a Como, insieme al fidanzato, la giovane morta nei giorni scorsi in Canton Ticina dopo essere precipitata in una cascata per una quarantina di metri.

Cagliaritana di origini, Annika Deidda, 21 anni, si era trasferita nella nostra provincia da poco tempo. E da qui faceva la pendolare con Milano dove era iscritta all’università, in particolare alla facoltà di architettura.

La tragedia

Tocca dunque anche Como la tragedia avvenuta mercoledì scorso in corrispondenza della cascata di Santa Petronilla a Biasca, Comune ticinese a un’ottantina di chilometri dal nostro capoluogo. .

Una morte, quella della ragazza, che oltre a suscitare profondo cordoglio ha assunto i connotati del “giallo”, dopo che il papà della ragazza, Gianluca Deidda, un ingegnere molto conosciuto nel capoluogo sardo, al quotidiano “L’Unione Sarda” ha dichiarato di voler sapere com’è morta la figlia.

«Ho presento un esposto e chiesto alla Procura di intervenire e affiancare la magistratura ticinese. Da ottobre nostra figlia era cambiata. Troppo cose non tornano», ha dichiarato il padre della giovanissima al quotidiano sardo.

Secondo quanto ricostruito dentro questa intricata vicenda, la ventunenne comasca d’adozione - sembra peraltro che fosse nuovamente in procinto di trasferirsi a Milano - a Biasca era in compagnia del fidanzato, un ventiquattrenne di cui non sono state rese note le generalità.

Il papà a “L’Unione Sarda” ha confermato che «dopo che ha conosciuto questo ragazzo Annika era cambiata. Era dimagrita 25 chili e non è escluso che avesse provato anche droga». Sin qui le forze di polizia e le autorità ticinesi hanno mantenuto il massimo riserbo sulla vicenda, al momento considerata come un “tragico incidente”.

La dinamica della caduta e i dubbi

In base ad una prima ricostruzione, la ragazza avrebbe messo un piede in fallo, precipitando nel vuoto.

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Biasca, Loris Galbusera, che al quotidiano ticinese “La Regione” ha rilasciato questa dichiarazione: «Bisogna accertare la dinamica esatta e per il momento, stando alle poche informazioni in nostro possesso, crediamo che la ragazza sia caduta per disattenzione».

Il papà ha dunque chiesto un supplemento d’indagini, convinto che la ragazza fosse finita in un brutto giro e che su quella caduta va fatta piena luce. Lo stesso papà, chiamando nuovamente in causa Como, ha raccontato che «l’intenzione di Annika era quella di lasciare la casa che condivideva con quel ragazzo». Da segnalare infine una testimonianza raccolta dalla Rsi di una ragazza ticinese che ha assistito alla tragica caduta, la quale ha spiegato di aver visto Annika «cadere, roteando nel vuoto, con gambe e braccia aperte». Da capire ora quale sarà la posizione della Procura ticinese dopo la richiesta di ulteriori indagini in arrivo dai colleghi italiani.

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