
Cronaca / Como città
Venerdì 26 Settembre 2025
Processo all’ex presidente Cri, alleggeriti i capi d’accusa
Tribunale Il pm: un solo peculato, il resto è appropriazione indebita - La rabbia della parte civile: «Così più brevi i tempi di prescrizione»
Colpo di scena nel processo a carico di Matteo Fois, comasco cinquantenne ex presidente (e prima commissario) del Comitato di Como di Croce Rossa.
La procura, per voce del pm Antonia Pavan, al momento dell’apertura dell’udienza di ieri ha annunciato la modifica del capo di imputazione alleggerendo la posizione dell’imputato, contestando un solo peculato e modificando gli altri in appropriazione indebita.
Non è un passaggio da poco, prima di tutto nella sostanza – il peculato, ovvero l’appropriazione indebita oppure il furto commesso però da un pubblico ufficiale, è infatti punito con pene più alte rispetto all’appropriazione indebita “semplice” – ma anche nella dinamica processuale, visto che inevitabilmente finiscono con l’accorciarsi i tempi di prescrizione che già potrebbero finire con l’incombere alla fine del 2026 su parte delle accuse.
Insomma, l’annuncio fatto ieri non è stato gradito dalla parte civile, con l’avvocato Edoardo Pacia – che rappresenta proprio il Comitato di Como della Croce Rossa – che ha espressamente chiesto al Collegio «tempi rapidi» per la fissazione delle udienze. In aula erano presenti anche gli avvocati Gianluca Finocchio e Paolo Grasso in rappresentanza di Fois. A parlare in apertura di udienza era stata proprio la pm che aveva indagato sugli ammanchi della Croce Rossa cittadina: «Ho deciso di riformulare alcune imputazioni da peculato ad appropriazione indebita – erano state le sue parole – L’incaricato di un pubblico servizio deve agire sulla base di determinati parametri, e Fois lo faceva, ma nello statuto della Cri si parla sia di interessi pubblici e di attività di interesse generale, ma anche di altre attività non esclusivamente pubblicistiche. Parametri che non ho ritenuto fossero presenti nei capi che ho riformulato».
In attesa di affrontare più direttamente il tema nella prossima udienza, fissata per ottobre, l’avvocato Pacia ha però subito manifestato il proprio dissenso: «Non sono d’accordo. Sottolineo fin da ora tuttavia che con questa modifica del capo di imputazione la prescrizione sarà molto più vicina. E non credo che la difesa rinuncerà alla prescrizione. Questo determina la necessità di accelerare il processo, sennò arriveremo a fare tre quarti di istruttoria per niente». Secondo il legale che assiste il Comitato di Como della Cri, insomma, la Croce Rossa manifesta comunque e sempre interessi pubblici anche quando si trova ad operare in supporto o in aiuto di privati.
L’indagine era nata dopo un’inchiesta giornalistica del nostro giornale su una serie di spese autorizzate dall’allora responsabile del Comitato di Como che la Procura tuttavia aveva ritenuto meritevoli di interesse investigativo. Fois era stato rinviato a giudizio dal giudice dell’udienza preliminare per aver sottratto all’associazione poco più di 100mila euro. Ora però, come peculato, è rimasto solo il capo 1, ovvero quello che aveva riguardato 36.400 euro di proprietà dei comitati.
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