Profughi dall’Ucraina in aumento: «Erano calati ma il trend è cambiato»

La guerra Da inizio mese in città sono più numerose le accoglienze: «La durata del conflitto spinge a rimettersi in viaggio»

I numeri sono inferiori a quelli registrati in primavera, un mese dopo lo scoppio della guerra. Ma, nelle ultime settimane, complice il prolungarsi del conflitto e gli ultimi cruenti bombardamenti, sono tornati a salire i rifugiati ucraini in arrivo sul nostro territorio. I numeri recenti, per quanto riguarda la città, segnano una presenza di oltre duecento persone provenienti dalla nazione occupata. E, la cifra, è in aumento.

«Nei mesi di aprile e maggio gli arrivi erano in crescendo – commenta Ilaria De Battisti, operatrice Caritas impegnata nell’accoglienza dei profughi ucraini nel Comasco - A giugno, abbiamo registrato un ridimensionamento. Ora, da inizio mese, abbiamo avvertito un’inversione del trend. È bene sottolinearlo: non raggiungiamo i numeri della primavera. Però, la durata del conflitto e gli ultimi cruenti bombardamenti hanno portato varie persone a rimettersi di nuovo in viaggio. Provengono da tutta l’Ucraina: ci sono donne che vengono fino qui da sole, ma spesso si tratta di nuclei famigliari monoparentali, cioè mamme con bambini. Nelle nostre accoglienze non ci sono minori soli».

I numeri dei profughi a Como

Dando uno sguardo dall’inizio del conflitto, invece, sono 113 le persone, in prevalenza donne e minori, accolte complessivamente a Como e dintorni e coordinate e seguite in maniera diretta dalla Caritas lariana. I dati, aggiornati a lunedì, contano 41 ucraini transitati o accolti temporaneamente a Casa Nazareth. Una decina (sette adulti e tre bambini) sono quelli presenti nella struttura di via Guanella. Sono, invece, 54 i profughi arrivati dalla nazione orientale e accolti dai privati, enti religiosi, parrocchie e associazioni. Al momento, le persone attualmente accolte e “coordinate” dalla Caritas sono 67. Sono importanti anche i numeri dei colloqui fino a qui registrati da Porta Aperta, punto di riferimento per le consulenze burocratiche.

La parrocchia di Rebbio è un punto di riferimento

Come sempre, uno dei centri propulsori della solidarietà è la parrocchia di Rebbio, centro di riferimento per le associazioni, i singoli e i gruppi informali che, nelle settimane passate, hanno portato la loro solidarietà alla popolazione ucraina colpita dalla guerra, così da ottimizzare le risorse e non disperdere le energie. «Tutto il territorio si è attivato moltissimo – aggiunge De Battisti – i privati sono stati molto generosi, le parrocchie e i loro volontari sono stati un valore aggiunto».

Informazioni utili

Alcune informazioni utili: chi volesse dare una mano, ospitando i profughi o mettendo al servizio le proprie competenze, può scrivere a [email protected]. Per quanto riguarda Como, la protezione civile ha attivato un numero dedicato, 3475544045, attivo dalle 9 alle 17 dal lunedì al venerdì. Per chi abita nel capoluogo e nei comuni limitrofi, è stata attivata una speciale piattaforma “WelfareComo.it” con l’obiettivo di raccogliere disponibilità e bisogni.

Infine, chi ha accolto profughi provenienti dall’Ucraina è tenuto a comunicare entro 48 ore dal loro arrivo la dichiarazione di ospitalità al Comune di residenza. Inoltre tutti i profughi, entro otto giorni dal loro arrivo, devono presentarsi all’ufficio immigrazione della questura.

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