Revocate 13 concessioni al mercato di Como: gli ambulanti non avevano pagato la tassa per il suolo pubblico

Palazzo Cernezzi Ultimate le verifiche fino alla fine del 2021 sui versamenti del canone Osap. Il sindaco: «Ora controlli sul 2022. Provvedimenti duri, ma va garantita equità di trattamento»

Una serie di verifiche sui pagamenti dalla tassa di occupazione del suolo pubblico da parte dei titolari delle bancarelle del mercato mercerie ha portato alla revoca di 13 concessioni. Ed è probabile che chi non ha versato il dovuto nel 2022 si veda recapitare avvisi analoghi

«Il settore commercio - spiega il sindaco Alessandro Rapinese - ha effettuato controlli delle situazioni attuali affinché si ripristini l’ordine. Le verifiche hanno riguardato una procedura relativa al rinnovo delle concessioni dei mercati iniziata il 31 dicembre 2021. Il Comune ha aperto a tutti per il rinnovo ed era prevista la presentazione di una serie di documenti oltre a dover essere a posto con il pagamento dei canoni pregressi di occupazione del suolo pubblico». E prosegue: «Giovedì scorso l’ufficio, al termine della procedura, ha notificato a 13 concessioni il diniego perché non erano in regola con i pagamenti relativi al canone Osap. Un fatto assolutamente spiacevole, ma questa è la legge».

Oltre 200 richieste

Erano oltre 200 le richieste arrivate e per queste 16, che no avevano versato tutti i canoni relativi al 2021, è scattato il diniego. Ma non è finita qui perché ci saranno altre verifiche sull’anno successivo. «Quanto fatto - chiarisce il primo cittadino - va a fotografare una situazione fino alla fine del 2021. Noi stiamo andando avanti con tutti i controlli e le procedure analoghe per tutti coloro che non rispettano le regole ed è partita la verifica sulle posizioni in essere e questo significa che altri provvedimenti arriveranno».

Sotto la lente

Sotto la lente ci saranno quindi i pagamenti del 2022. «Considerato che risultano mancati versamenti - le parole del sindaco - consiglio a tutti di precipitarsi a saldare il dovuto o è ineluttabile la revoca di concessioni nel prossimo futuro». Poi precisa: «Questo va nello spirito di una leale collaborazione con i preziosissimi operatori economici. Operatori economici che, però, non possono sottrarsi alla massima lealtà e collaborazione con l’ente che rappresento». Poi chiude dicendo: «So bene che sono provvedimenti duri ma l’equità di trattamento nei confronti dei lavoratori che mantengono gli impegni è necessaria».

Soltanto il giorno precedente Rapinese, durante un incontro convocato nella sede di Confcommercio, aveva avvertito baristi e ristoratori che, dopo due multe in un triennio per violazione del regolamento, scattano le revoche per i tavolini.

«Ci sono alcuni aspetti del regolamento per l’occupazione del suolo pubblico che vanno chiariti subito - aveva spiegato - prima che le conseguenze siano rilevanti. Nel regolamento attualmente in vigore ci sono delle norme che credo non abbiate bene inteso, ma che potrebbero spazzare via la vostra attività anche con piccole ingenuità da parte vostra. Prima che questo succeda voglio informarvi: patti chiari e amicizia lunga». Nel dettaglio: «La norma prevede che dopo due violazioni del regolamento nel triennio con relative sanzioni si apre la procedura di diffida che porta alla revoca dell’autorizzazione per 48 mesi. Significa chiudere un’attività, se è costretta a lavorare solo negli spazi interni».

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