Ricette false per acquistare morfina: medico condannato a tre anni e mezzo

La sentenza Sceglie la strada del patteggiamento il professionista comasco arrestato a giugno. Comprò 10.349 dosi «non per uso personale». Era accusato anche di avere maltrattato i genitori

Ha scelto di patteggiare la pena per tutti i reati che gli erano stati contestati dal pubblico ministero Michele Pecoraro. Marco Felice Civitillo, medico comasco di 43 anni che era stato arrestato lo scorso mese di giugno al termine di una indagine condotta congiuntamente dalla squadra Mobile della polizia e dalla Guardia di finanza, accusato sia di maltrattamenti nei confronti dei genitori sia di essersi procurato dosi spropositate di morfina sottoscrivendo ricette false, ha deciso di raggiungere un accordo con la pubblica accusa che è stato trovato in tre anni e mezzo.

La ricostruzione

La decisione è stata già ratificata dal giudice Walter Lietti, nel corso di un apposita udienza con la presenza dell’avvocato della difesa Francesca Binaghi. Si è chiusa così, in queste ore, una vicenda che aveva fatto molto discutere in città all’indomani dell’intervento e dell’arresto del medico.

La procura di Como, nelle indagini che avevano fatto seguito al blitz, era arrivata a ricostruire nel dettaglio quanto accaduto quantificando - non senza difficoltà vista la complessità della vicenda - anche l’ammanco per il servizio sanitario nazionale che ammontava a 18.374 euro.

In totale, sempre in questa quantificazione che era stata contestata alla difesa di Civitillo nell’avviso di conclusione delle indagini, erano state 10.349 le dosi acquistate dal medico comasco e detenute in casa, ritenute essere «destinate ad un uso non esclusivamente personale». Le dosi appena citate erano il corrispettivo derivabile da 2.789 confezioni per uso non terapeutico, per una quantificazione totale della morfina che era stata di 258.740 milligrammi.

Ma nel capo di imputazione figurava altro. Il primo punto riguardava infatti i maltrattamenti messi in atto da Marco Felice Civitillo nei confronti dei genitori che si rifiutavano di assecondare il figlio nell’acquistare farmaci e sostanze psicotrope senza le dovute prescrizioni. Altre accuse parlavano poi delle lesioni successive a questi maltrattamenti, ma anche della truffa perché secondo quella che era stata la tesi del pubblico ministero Michele Pecoraro il medico comasco aveva raggirato i farmacisti della città facendosi dare della morfina – farmaco a carico del servizio sanitario nazionale – utilizzando delle ricette rosse che al contrario non avrebbero dovuto essere compilate.

Una consegna «non dovuta»

Da qui era poi derivata la quantificazione in merito all’ingiusto profitto nei confronti dello Stato (per un totale di oltre 18 mila euro) in quanto Civitillo «in qualità di medico chirurgo» nel corso degli «anni 2022 e 2023» aveva effettuato centinaia di prescrizioni mediante il ricettario rosso per uso non terapeutico, emesse apparentemente in favore dei genitori e di se stesso ottenendo dunque la consegna non dovuta – da parte dei farmacisti – di 2.789 confezioni di morfina cloridrato.

La procura di Como, alla conclusione delle indagini preliminari, aveva chiesto il giudizio immediato. La difesa invece, dopo avere letto le carte, ha scelto la via del patteggiamento ratificato in queste ore in 3 anni e 6 mesi di pena.

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