Rsa, aumentano le rette per gli ospiti. Tutto colpa del caro energia

Crisi economica Giuseppine e Don Guanella costrette a rivedere i costi: aumenti fino a 800 euro all’anno

Le rette delle Rsa aumentano del 3%, colpa del caro bolletta. Succede alle Giuseppine come al Don Guanella. Diverse case di riposo nel Comasco si dicono costrette a ritoccare le tariffe giornaliere alla luce dell’aumento dei costi dell’energia e dei riscaldamenti in particolare. «Dal prossimo anno abbiamo previsto anche noi un piccolo aumento – spiega Patrizio Tambini, presidente delle Giuseppine – pari a circa tre punti percentuali. Significa circa due euro al giorno per ospite. Non possiamo fare altrimenti. Le bollette rispetto al 2020 sono di fatto raddoppiate e i costi fissi e del personale non sono certo scesi. Siamo una cooperativa sociale, siamo molto attenti alle famiglie. Garantiamo per due anni lo stesso prezzo ai nuovi ingressi. Ma non possiamo ritoccare le tariffe per ragioni di bilancio».

Due euro al giorno sono 60 euro al mese, 720 euro all’anno. «Da noi l’aumento scatta da dicembre - dice don Joseph Nweke, superiore della Casa della Divina Provvidenza e direttore al don Guanella – in termini assoluti dobbiamo ancora stilare puntualmente le tariffe, ma in percentuale è circa il 3%. Colpa delle bollette del gas e dell’energia, è una scelta obbligata». Poco distante, alle Marcelline, per ora la direzione sta cercando di mantenere inalterate le rette fino a fine anno, comunque se i conti dovessero costringere la Rsa a prevedere dei rincari si tratterebbe massimo di un euro al giorno. La Ca’ d’Industria è al lavoro per evitare aumenti che pesino sulle famiglie. Ad oggi questa possibilità non è prevista, sul domani però pesano diverse incertezze.

«Serve un intervento immediato sul caro bollette perché la spesa per l’energia è una spesa per la salute degli anziani. Molte nostre realtà sono no profit e le risorse non sono inesauribili»

Già a settembre infatti le Rsa avevano lanciato un appello rivolto alla politica, per tramite di Uneba, l’ente che raccoglie il maggior numero di residenze per anziani del Comasco. «Serve un intervento immediato sul caro bollette perché la spesa per l’energia è una spesa per la salute degli anziani – così scriveva Uneba – molte nostre realtà sono no profit e le risorse non sono inesauribili. Siamo ormai costretti ad alzare le tariffe incidendo sulle famiglie, l’alternativa è chiudere». I timori si sono quindi concretizzati. Le Rsa si sono anche lamentate a lungo con la Regione perché le retribuzioni che la Lombardia riconosce ogni anno alle case di riposo per le prestazioni di cura e di ospitalità erogate sono ferme da anni.

L’aumento delle rette delle Rsa comunque sono gli ennesimi rincari che vanno a gravare sui bilanci delle famiglie. Sta aumentando tutto, dagli asili ai mezzi pubblici compreso il carrello della spesa. Certo la partita dell’energia è quella che preoccupa più di tutte. Basti pensare ai costi che devono sostenere gli ospedali pubblici e privati. L’Asst Lariana ha appena rivisto le spese per la fornitura energetica, pur aderendo alla convenzione Consip. Limitatamente alla gestione del calore e alla climatizzazione, si legge negli atti, «la quota energia, a seguito degli aggiornamenti tariffari, è da aggiornare per il corrente anno e passa da 1 milione 981mila euro a 4 milioni 129mila euro con un incremento di 2 milioni e 148mila euro a copertura del secondo semestre 2022 e del conguaglio per l’intero anno».

© RIPRODUZIONE RISERVATA