Medici e infermieri oggi in sciopero: garantiti solo pronto soccorso e servizi di emergenza. A Roma c’è anche Spata

Sanità Lo sciopero è iniziato a mezzanotte di oggi. Si prevede che 1,5 milioni di prestazioni mediche potrebbero essere rimandate. Asst Lariana: «Le prestazioni di emergenza-urgenza sono sempre garantite così come i servizi di pronta disponibilità»

È stato proclamato per oggi, martedì 5 dicembre, lo sciopero di medici, dirigenti sanitari e infermieri indetto da Anaao Assomed e Cimo-Fesmed, e per il comparto dal sindacato Nursing Up, contro la manovra del governo Meloni che ha imposto ulteriori tagli alla sanità all’interno della legge di bilancio. La decisione del governo arriva in un momento decisamente critico per la sanità, lombarda e non solo, che a causa della carenza di personale e per via delle mancate assunzioni, si trova a fronteggiare con numeri troppo bassi le richieste dei territori. Ma lo sciopero indetto per domani riguarderà anche il ridimensionamento delle pensioni ai lavoratori del settore.

Le principali manifestazioni stanno avendo luogo a Roma, in piazza Santi Apostoli, dove è presente anche il presidente dell’ordine dei medici chiurghi e odontoiatri di Como e della federazione degli ordini regionali di Lombardia, Gian Luigi Spata, che ha incontrato il presidente della federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, Filippo Anelli, e gli altri presidenti degli ordini locali.

Ripercussioni nel Comasco

In concomitanza con le comunicazioni a livello nazionale, anche l’Asst Lariana si è fatta sentire: «Nell’eventualità di un’adesione da parte del personale di Asst Lariana, si ricorda che, nel rispetto delle norme di garanzia dei servizi pubblici, le prestazioni di emergenza-urgenza sono sempre garantite così come i servizi di pronta disponibilità mentre potrebbero subire variazioni o interruzioni le attività prenotate e programmate». Garantiti quindi i servizi di emergenza e il pronto soccorso, ma non le attività programmate.

Lo sciopero inizierà a mezzanotte di martedì 5 dicembre e coinvolgerà il 50% dei sindacalizzati in tutta Italia, con manifestazioni che si svolgeranno lungo tutto lo stivale e in particolare a Roma, dove è in programma un sit-in in Piazza Ss. Apostoli alle 11.30.Secondo i sindacati saranno 1,5 milioni le prestazioni mediche che potrebbero essere rimandate per via dello sciopero.

Le richieste dei sindacati

Sono cinque invece i punti fondamentali su cui i sindacati chiedono un urgente intervento del governo: in primis l’aumento delle assunzioni, a seguire la detassazione di una parte della retribuzione, maggiori risorse per il rinnovo del contratto di lavoro, maggiori tutele per i medici denunciati nello svolgimento della propria attività e la cancellazione dei tagli alle pensioni.

Infatti, la legge di bilancio, secondo i sindacati, contiene indicazioni e misure che peggiorerebbero le condizioni di lavoro dei medici e spingerebbe molti medici a lasciare la sanità pubblica, in particolare per quanto riguarda il taglio delle pensioni future compreso fra il 5 e il 25%. Un’altra critica va invece ai fondi stanziati per il rinnovo dei contatti pubblici.

Qualche numero e la situazione locale per gli infermieri

Simili le motivazioni degli infermieri, anche loro in sciopero oggi contro alcune misure comprese nella legge di bilancio. Sono 127mila i pensionamenti previsti tra gli infermieri entro il 2023 e 18mila i lavoratori del settore di cui si avrà necessità nei prossimi anni, tenendo conto dei dati forniti dalla Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche. Intanto però, il territorio comasco si trova a fronteggiare anche la competizione serrata che la Svizzera costituisce per i presidi ospedalieri locali: sono compresi tra 3mila e 3.500 ogni anno gli infermieri che vanno all’estero sia con trasferimento stabile sia facendo da frontalieri con la Svizzera.

E risale a nemmeno una settimana fa la protesta degli infermieri indetta da Nursing Up che ha visto una delegazione di operatori del sindacato accolta dal prefetto Andrea Polichetti per discutere delle precarie condizioni in cui si lavora, in questo settore, nel Comasco: tra stress, carenza di personale (nel solo Comasco si stima che manchino circa 300 operatori) e stipendi troppo bassi rispetto alla media europea, la situazione si è fatta secondo i sindacati insostenibile.

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La depenalizzazione

Un altro tema che sarà toccato all’interno delle manifestazioni di oggi è la tutela legale dei medici nelle cause giudiziarie legate agli errori commessi sul posto di lavoro. Si chiede una depenalizzazione completa per quanto riguarda gli errori dei medici, misura tuttavia avversata dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, ma richiesta con forza dai sindacati dei medici per arginare la cosiddetta “medicina difensiva”, ovvero quella condotta che porta i medici, nel prendere decisioni riguardanti la salute dei pazienti, a preoccuparsi prima di tutto di evitare eventuali cause giudiziarie.

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