Cronaca / Como città
Sabato 20 Dicembre 2025
Scuole, anche don Giusto sostiene i ricorsi al Tar: «Il Comune si sbaglia»
Rebbio Cena in oratorio con raccolta fondi per i comitati contrari alla chiusura degli istituti imposta dal Comune. Il parroco: «La città ha tanti soldi, li usi per le famiglie»
«Il Comune di Como non ha problemi di soldi, ne ha ma occorre che vengano spesi per migliorare la vivibilità della città, a partire dal diritto alla casa e da quello all’istruzione». Sono gli auguri con cui don Giusto Della Valle giovedì sera ha salutato i comitati nati per opporsi alla decisione dell’amministrazione comunale di chiudere alcune scuole in città , la primaria Corridoni di via Sinigaglia, la primaria De Calboli di Ponte Chiasso e l’asilo di Salita Cappuccini.
Diritto alla casa e all’istruzione
La serata, a cui hanno partecipato una cinquantina di persone, è stata organizzata da una nutrita coalizione di partiti di centro sinistra che fin dall’inizio dello scontro tra l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Alessandro Rapinese e le famiglie delle scuole di via Perti e via Volta, ha sostenuto la causa dei cittadini per cui chiudere istituti scolastici non è una strategia corretta per combattere il calo demografico. E infatti alla serata erano presenti i rappresentanti del Pd, di Svolta Civica, del Psi, di Avs, di Italia Viva e di Azione. Nessun discorso politico, prima di dare il via alla cena infatti la parola è stata ceduta solo al parroco che ha accolto la richiesta dei partiti di ospitare un momento di convivialità e solidarietà ai comitati per le scuole.
Don Giusto ha parlato di calo demografico e di opportunità che si augura la città di Como sappia cogliere di qui ai prossimi anni. «Ci sono meno nascite? È vero, ma il Comune si sbaglia quando dice che per risolvere la situazione bisogna chiudere le scuole... anzi il discorso andrebbe ampliato in una visione più organica che tenga insieme sia le scuole che il costo delle case» ha detto il parroco di Rebbio ai presenti. «Come parrocchia condividiamo quanto i genitori stanno facendo per salvare le scuole dei loro figli perché siamo convinti che ci sia bisogno di una città dove le giovani coppie possano vivere bene: con prezzi delle case accessibili e magari anche nidi gratuiti, ma sicuramente anche scuole aperte». Diritto alla casa e diritto all’istruzione per don Giusto vanno di pari passo: «L’obiettivo secondo me dovrebbe essere avere servizi per le famiglie e case Aler abitate, non vuote. La città ha tanti soldi, li dovrebbe mettere a disposizione».
«Momento di politica positiva»
Un augurio per il futuro accolto dai presenti che hanno ringraziato la parrocchia per l’ospitalità e la volontà di sostenere la raccolta fondi che servirà ai diversi comitati per portare avanti le spese legali avviate con il Comune e che hanno portato già a un primo esito: i giudici hanno fissato l’udienza per il 28 aprile del 2026, con urgenza per tutelare gli interessi dei ricorrenti, anche se non hanno ritenuto opportuno accogliere la richiesta di sospendere la delibera con cui in consiglio si è votato per la chiusura delle scuole.
La partecipazione alla serata ha permesso però di raccogliere 1.400 euro (tutto il ricavato sarà destinato alla causa delle scuole, grazie alla generosità della parrocchia e dei volontari che non hanno chiesto alcuna offerta per la cena) che saranno divisi proporzionalmente tra i tre comitati. I referenti dei partiti che hanno organizzato la serata la descrivono come un «momento di politici positiva, di aggregazione, di incontro, che ci ricorda quanto la nostra città è e può sempre essere un luogo aperto, solidale, all’ascolto di tutti: la Como che immaginiamo e vogliamo».
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