Scuole, il giorno della protesta: «Giù le mani da via Sinigaglia»

Questa sera Presidio nel cortile antico di Palazzo in occasione del consiglio chiamato a votare le riorganizzazione delle rete scolastica del capoluogo

Protesta contro le scuole chiuse. È in programma oggi alle 18.45 il presidio nel cortile antico di Palazzo Cernezzi organizzato dall’associazione culturale Nova Como, insieme ai genitori e alla comunità interessata, per esprimere la propria contrarietà al nuovo piano di ridimensionamento scolastico del Comune e all’intenzione di chiudere la Corridoni.

L’occasione sarà quella del consiglio comunale che si terrà proprio stasera, nel quale è stata iscritta all’ordine del giorno d’urgenza la delibera che prevede proprio la riorganizzazione della rete scolastica e che quindi verrà discussa.

L’iniziativa dell’associazione, spiegano, nasce «come gesto simbolico di protesta e al tempo stesso come ulteriore tentativo di richiamo al dialogo e alla concertazione per individuare soluzioni che tengano conto delle esigenze dei bambini, delle famiglie e della comunità scolastica richiamando l’attenzione sulla necessità di scelte trasparenti e condivise. La Corridoni d rappresenta un presidio educativo fondamentale che non solo non ha registrato un calo degli iscritti negli ultimi anni, ma ha addirittura registrato un aumento delle iscrizioni per l’a.s. 2025/2026 determinando la formazione di tre classi prime, anziché le consuete due». Nova Como rivolge dunque l’invito a cittadini e istituzioni a partecipare e a condividere questo momento di mobilitazione, «convinti che il futuro della nostra città passi anche e soprattutto attraverso la difesa dei suoi spazi educativi».

All’appello ha già risposto presente il segretario cittadino del Pd Daniele Valsecchi: «Saremo presenti come centro-sinistra e come Pd, prima nel cortile di Palazzo Cernezzi, al fianco di genitori, famiglie, alunni, cittadini che parteciperanno al presidio contro la chiusura delle scuole – le sue parole -. Faremo tutto ciò che è possibile per portare quella voce, che chiede semplicemente buon senso, concertazione e visione di lungo periodo, all’interno del Consiglio comunale. Sapere che, sotto quelle finestre che da tre anni sono costantemente e perennemente chiuse ci saranno persone di tutti i tipi, con fiori in mano e dignità, ci aiuta, ci rincuora e responsabilizza ulteriormente, nella nostra difficile battaglia». Anche il Comitato “Como a misura di famiglia” ha chiesto attraverso una lettera aperta al Consiglio comunale di «approfondire la questione e di votare contro una programmazione che ignora le indicazioni delle scuole e mette a rischio la qualità dell’istruzione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA