Sette giorni di gran caldo
«Clima pazzo, colpa nostra»

Sole e temperature elevate nel Comasco, fin dopo Ferragosto - Il climatologo Mercalli: «Situazioni estreme sempre più frequenti se restiamo a guardare»

Ferragosto rovente con temperature e umidità record. L’anticiclone subtropicale africano “Lucifero” sta regalando la settimana più calda dell’anno e risalendo verso nord ha spazzato via anche i temporali che hanno martoriato il Comasco, lasciando al loro passaggio danni ingenti e ancora tanto lavoro da fare.

La colonnina di mercurio nella nostra provincia potrà raggiungere i 33 gradi tra venerdì e sabato, al sud si parla addirittura di punte di 48. Non ci saranno però solo le temperature a a rendere eccezionale questa “fiammata” africana, ci penserà pure la durata visto che almeno fino a Ferragosto non si intravedono segnali di cambiamento: cinque giorni consecutivi di sole e gran caldo.

«Per il lago dopo i nubifragi degli scorsi giorni è un’occasione per rimettersi in sesto – sostiene il meteorologo Luca Mercalli, divulgatore scientifico e climatologo italiano, noto al pubblico televisivo per la partecipazione alla trasmissione “Che tempo che fa” - Ci aspettano molti giorni di caldo ininterrotto, proseguiranno anche fino dopo il 16 agosto. Questa continuità permetterà al lago di tornare a livelli entro la norma e di far defluire le acque in eccesso. Renderà anche più semplice far fronte a tutti gli interventi che si sono resi necessari in seguito alle esondazioni anche dei fiumi e ai danni provocati dalle violente piogge e gradinate».

Gli scienziati stanno osservando i cambiamenti nel clima in ogni regione e in tutto il sistema climatico. Secondo l’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc), pubblicato il 9 agosto, molti dei cambiamenti osservati nel clima sono senza precedenti da migliaia, se non centinaia di migliaia di anni, e alcuni dei cambiamenti già messi in moto, come il continuo innalzamento del livello del mare, sono irreversibili nel corso di centinaia o migliaia di anni.

Eventi atmosferici eccezionali, come i recenti nubifragi del Comasco, sono solo una delle espressioni di questa situazione. «Prima eventi di questa portata accadevano una volta ogni 50 anni, adesso la frequenza si è intensificata - illustra Mercalli – ne vediamo ogni anno e sempre più potenti. Diventa quindi complesso gestire sia per l’uomo che per l’ambiente medesimo fenomeni così distruttivi, che ormai non sono più nemmeno l’eccezione. Anzi. E questo perché il surriscaldamento globale sta modificando il clima e le sue manifestazioni e se non correremo già da subito ai ripari questa tendenza sarà irreversibile. Il grande caldo diverrà ancora più diffuso durante l’anno e, senza ridurre drasticamente le emissioni di gas nell’aria come previsto dai Protocolli di Parigi, ci ritroveremo a un aumento delle temperature non di 2 gradi bensì di 5. Il surriscaldamento della terra amplifica gli eventi estremi, Como e ancora più la Germania ne sono l’esempio. Per trent’anni abbiamo ignorato i segnali che il pianeta ci lanciava, ce ne siamo disinteressati e oggi le conseguenze sono davanti agli occhi di tutti». Rintracciare le cause di queste manifestazioni prevede l’analisi di tantissime variabili che non possono ridursi solo alla mancata manutenzione del territorio.

«Se proprio si cerca un colpevole rintracciamolo nella cementificazione selvaggia. Si è costruito ovunque, anche nei fiumi, l’ambiente è disseminato di infrastrutture che gli hanno sottratto sempre più spazio vitale».

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