Si alzano e il figlio di 12 anni non è in casa: ritrovato dopo ore nei boschi a Trecal lo

Como, mobilitazione e paura ieri mattina sulle tracce di un ragazzino fuggito prima dell’alba.I soccorritori lo individuano, sta bene. A un amico aveva scritto di non aver finito i compiti

Quando il padre si è alzato, all’alba di ieri mattina, per portare il figlio a scuola, ha trovato il letto vuoto. E’ iniziata così, alle 7 di ieri, una giornata che avrebbe dovuto essere di festa, proprio per il ritorno tra i banchi, e che invece ha fatto vivere alla famiglia ore di altissima tensione fin quanto da un bosco della zona di Trecallo è arrivata la notizia tanto attesa: il figlio era stato ritrovato, vivo e in buone condizioni, seppur infreddolito e spaventato.

Il ragazzo, di 12 anni, è stato preso in consegna dal 118 che aveva nel frattempo inviato sul posto, all’inizio del bosco, una propria ambulanza. Le ore di mobilitazione – e di forte tensione – si sono concluse solo a mezzogiorno quando il ragazzo, accompagnato dai carabinieri della stazione di Albate, dai vigili del fuoco – giunti in forze sul posto – e dal padre, che aveva pure lui preso parte alle ricerche, è stato visto uscire dagli alberi con le proprie gambe, sano e salvo.

Non è facile comprendere, al momento, il motivo del gesto. Inevitabile un collegamento con l’inizio della scuola, che però potrebbe anche non c’entrare nulla con quanto accaduto sebbene il giovane, in uno degli ultimi messaggi inviati agli amici, avesse fatto cenno ai compiti che avrebbero dovuti essere portati in classe alla riapertura delle lezioni. Troppo poco tuttavia per prendere questo come elemento cardine su cui fondare l’ipotesi dell’allontanamento.

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