Si avvicina la prima rata Imu. A Como un tesoro che vale 14,5 milioni

Tributi Nel capoluogo sono ventimila i soggetti (persone e imprese) chiamati al versamento. Sono cinquecento gli immobili nelle categorie di lusso, ventiquattromila le seconde case

Como

I proprietari di seconde case, spazi commerciali, capannoni e abitazioni di lusso si preparano ad aprire il portafoglio entro lunedì 16 giugno per versare a Palazzo Cernezzi circa 14,5 milioni di euro. Si tratta infatti della prima rata dell’Imu (Imposta comunale sugli immobili) che sarà versata da circa 20mila comaschi mentre il saldo sarà a metà dicembre. Complessivamente sull’intero 2025 la previsione di incasso del Comune di Como messa a bilancio è pari a 29 milioni 250mila euro. L’anno precedente erano stati accertati 29 milioni di cui incassati effettivamente 28 milioni 993mila euro.

Il calcolo

Per chi non si affida ad esperti e commercialisti i calcoli da fare sono gli stessi dello scorso anno. Sono state infatti riclassificate, come previsto dalla legge nazionale, le singole voci, ma le percentuali delle aliquote restano invariate. Tra persone fisiche e giuridiche saranno in 20mila a dover pagare la prima rata entro dieci giorni. La tassa sugli immobili non si paga per la prima casa (riguarda anche anziani ricoverati in Rsa purché la proprietà non sia data in locazione), purché non figuri al Catasto nelle categorie di lusso (A1, A8, A9). Questi ultimi cono circa 500 in città, pagano lo 0.60% ma è prevista una detrazione di 200 euro. Il grosso dei pagamenti riguarderà le abitazioni diverse da quelle principali (seconde case, ma anche quelle locate, date in comodato, sfitte o inagibili) che sono circa 24mila tra appartamenti e interi edifici. A questi vanno aggiunti i terreni agricoli, esenti dal 2016 in quanto il Comune di Como è considerato come “ricadente in area montana o di collina” e i fabbricati rurali ad uso strumentale (aliquota azzerata dal 2020). esenzione anche per gli immobili dati in comodato gratuito al Comune esclusivamente per l’esercizio di funzioni istituzionali.

Le aliquote sono invariate rispetto all’anno scorso e quella più alta è l’1.06% per gli immobili di categoria catastale D5 ( istituti di credito, banche, assicurazioni) e supermercati. Le seconde case hanno l’aliquota dello 0.96%, la stessa anche per le aree fabbricabili e per gli altri tipi di fabbricati (con alcune particolari eccezioni). Per gli immobili classificati come opifici, alberghi e pensioni, teatri, cinematografi, sale concerti, case di cura e ospedali (con fine di lucro), per esercizi sportivi (con fini di lucro) e ancora fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attivita’ industriale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni, ponti privati o edifici galleggianti si paga lo 0,76%. Stessa aliquota per categorie B e C: collegi, convitti, ricoveri, conventi, seminari, caserme, ospizi, case di cura e ospedali (senza fine di lucro), scuole e laboratori, negozi e botteghe, locali per esercizi sportivi (senza fine di lucro), stalle, scuderie, autorimesse (senza fini di lucro). Infine Imu ridotta al 50% per i fabbricati di interesse storico artistico (va fatta apposita dichiarazione).

Sul sito

Per il calcolo dell’Imu è possibile andare sul sito web del Comune e, inserendo i dati catastali, viene automaticamente fornito il documento compilato oppure ci si può rivolgere al proprio commercialista. Per pagare le opzioni sono diverse: si può usare lo strumento del PagoPa o il modello F24 che può essere versato direttamente on line oppure agli sportelli bancari o postali.

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