Si scusa per la rapina, ma non basta. Condanna a tre anni e quattro mesi

In Tribunale Il fatto è avvenuto ai Portici Plinio. La vittima è un ragazzo di Cadorago

Era stato arrestato dalla polizia di stato – al termine di un intervento delle volanti e di una indagine lampo – in quanto sospettato di aver compiuto una rapina ai danni di un ragazzo diciottenne di Cadorago che stava uscendo dai negozi ai Portici Plinio.

Era la mattina del 6 giugno quando le volanti intervennero a tutta velocità in centro, arrestando Idris Omrani, nato a Como e originario della Tunisia (21 anni) accusato di quel colpo.

Ieri la vicenda è finita in Tribunale e si è conclusa con la condanna del sospettato a 3 anni e 4 mesi di reclusione, solo un paio di mesi in meno rispetto a quanto era stato chiesto dalla pubblica accusa nella propria requisitoria. In aula, prima della lettura del dispositivo da parte del giudice Cristiana Caruso, era stato sentito anche la giovane vittima della rapina arrivato accompagnato dalla madre. Il ragazzo aveva ripercorso quei minuti e lo stato di ansia che aveva provato nel trovarsi di fronte al ventunenne che – con tono minaccioso – gli aveva ordinato di togliersi la collanina che aveva al collo e di consegnargliela.

L’imputato, assistito dall’avvocato Francesca Binaghi, ha poi chiesto «scusa» alla parte offesa, sostenendo di «non essersi reso conto del suo stato di paura». Cenere sul capo che però non è bastata per evitargli la condanna.

L’arrestato era stato fermato dalle volanti della polizia in centro città. Gli agenti erano intervenuti in realtà, in origine, per la segnalazione di una rissa avvenuta in piazza Gobetti, ma si erano poi trovati di fronte ad una seconda vicenda da approfondire che aveva portato a ricostruire la rapina compiuta. La polizia infatti, una volta raggiunto il punto indicato, era stata avvisata della collanina strappata ad un ragazzo mentre stava uscendo da un negozio.

La descrizione del presunto responsabile, indicato allontanarsi in direzione della stazione di Como Lago e poi trovato a bordo di un treno, aveva infine portato all’arresto e all’ipotesi di reato di rapina che ieri ha condotto alla condanna di primo grado.

Secondo quanto era stato ricostruito nel capo di imputazione, la vittima – più giovane del proprio aggressore – si era trovata di fronte al ventunenne che aveva ripetuto con insistenza e con tono minaccioso «dammi la tua collana». Poi Omrani, sempre secondo l’accusa, aveva messo le mani al collo del diciottenne bloccato dalla paura, sottraendogli la collana per schernirlo mentre si allontanava a piedi in direzione di piazza Gobetti. Salvo poi, all’arrivo della polizia, scappare inutilmente verso la stazione dove era infine stato trovato e arrestato.

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