Si spegne la stella dei Tigli: colpa dell’asta fallimentare

La chiusura Termina oggi l’avventura del ristorante premiato da Michelin. A condannare di fatto l’attività la vendita dell’immobile che ospita il locale

Finisce oggi l’avventura stellata dei Tigli in Theoria. Il Tribunale di Como ha infatti fissato per la giornata odierna la cessazione dell’esercizio provvisorio del ristorante, con conseguente licenziamento di tutti e sette i dipendenti, compreso lo chef Franco Caffara. Il Tribunale ha accolto la richiesta presentata dal nuovo curatore della Theoria srl, società travolta dal fallimento della galassia dell’imprenditore Giovanni Maspero, costretto a prendere atto che nessuno si è fatto avanti in questi mesi per proporre l’acquisto del ramo d’azienda.

Il fallimento e l’asta

In realtà qualcuno interessato c’era, ma ogni velleità di offrire un futuro al locale di via Bianchi Giovini è sfumata per la scelta, fatta dal precedente curatore fallimentare e avallata dal Tribunale, di non procedere alla vendita in un’unica asta dell’immobile conosciuto come “Palazzetto del Vescovo” con il ristorante, ma di scindere in due lotti le mura e l’attività.

Proviamo a ricostruire. Nell’estate 2022, subito dopo il fallimento delle società dell’imprenditore comasco Giovanni Maspero, l’allora curatore Giuseppe Fasana (poi finito sotto inchiesta per turbativa d’asta, in conseguenza del passaggio di proprietà di una delle società di Maspero a una spa milanese) si era mosso per cercare di trovare acquirenti disponibili a comprare sia l’immobile, sia il ristorante. In particolare, il curatore avviò all’epoca alcuni contatti con i rappresentanti di una società di gestione di hotel a quattro stelle in città. Ai quali disse, chiaramente, che azienda e immobile non sarebbero mai stati venduti separatamente. E il motivo è chiaro: perché altrimenti il nuovo proprietario delle mura avrebbe avuto potere di vita o di morte sul ristorante, decidendo di non affittare i locali in cui i Tigli è (era) ospitato o praticando un canone impossibile da pagare.

Sei mesi dopo, a gennaio, cambia clamorosamente tutto. E l’asta, all’improvviso, si sdoppia. Decisione presa dal Tribunale fallimentare di Como su proposta del vecchio curatore.

Le due proposte di acquisto

Nel frattempo erano giunte due proposte irrevocabili di acquisto sia per l’immobile che per il ristorante. Il “Palazzetto del Vescovo” è stato venduto per poco meno di 2 milioni e mezzo alla Eroan srl di Cassina, società di compravendita di beni immobili effettuata su beni propri; per il ristorante si era fatta avanti la Dedalo Hotels srl - attuale affittuaria dell’Hotel Firenze - che aveva proposto l’acquisto del ramo d’azienda per 431mila euro ma a una condizione: che i nuovi proprietari dell’immobile procedessero alla sottoscrizione di un contratto di locazione commerciale di 6 anni più altri 6 al canone massimo di 146mila euro all’anno.

All’atto della stipula del contratto per la vendita dell’immobile, il giudice delegato, Marco Mancini, chiese al legale rappresentante della Eroan, Ernesto Castiglioni, se fosse disponibile ad affittare i locali del ristorante. La risposta è stata chiara: non ci interessa. Unica concessione alla curatela fallimentare l’utilizzo in comodato d’uso gratuito dell’immobile per un anno dietro il versamento di una indennità di 10mila euro.

Il nuovo curatore, nel provvedimento di richiesta di cessazione dell’esercizio provvisorio sul ristorante, ha dovuto sottolineare come il mancato interesse verso il ristorante stellato è proprio l’impossibilità di garantire all’acquirente di restare in quei locali. Conseguenza della doppia asta. Ed è così che i Tigli in Theoria da stella si è trasformata in una supernova.

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