Sinner, che emozione per gli appassionati
anche a Como: «Umiltà e grandi valori»

I commenti Discacciati: «Aspettavamo da 50 anni». Pacia: «Fortissimo tecnicamente, maturo ed educato». Minghetti: «Bella persona, una ripresa formidabile»

Fiato sospeso davanti alla tv, poi una felicità liberatoria, quasi un riscatto per chi da decenni aspettava il ritorno dell’Italia sul palcoscenico del grande tennis mondiale.

Anche perché solo sei anni fa c’era anche un po’ della terra rossa di Como sotto le scarpe di un giovanissimo Jannik Sinner, e quella degli Australia Open è sembrata una promessa mantenuta agli appassionati comaschi di tennis.

«Come i Mondiali»

Come Davide Discacciati, patron del Centro studi Casnati, tennista «della domenica» e papà di un giovanissimo agonista cui ha trasmesso la passione. «Mi sono emozionato - racconta -È stato come vincere i Mondiali per un tifoso di calcio, lo aspettavano da una cinquantina d’anni. Bello, entusiasmante, spero solo che sia arrivato a tutti anche il massaggio alla fine della partita, testimonianza di quanta differenza ci sia tra il tennis e il calcio, dove questo tratto di modestia lo vedo sempre meno. Un ragazzo da ammirare per umiltà, forza nel volersi migliorare. Tappa dopo tappa ha saputo costruire un percorso verso l’eccellenza».

Un modello? «Io vivo molto vicino ai ragazzi e spero davvero che un campione come lui possa essere di ispirazione, per l’ambizione dal punto di vista sportivo e professionale ma anche per come mette in campo questa ambizione».

E uno stimolo anche per chi, da imprenditore, potrebbe aver voglia di investire in questo campo: «Speriamo che a qualcuno venga voglia di realizzare a Como finalmente una struttura moderna e con tanti campi. Como ha il bellissimo impianto di Villa Olmo ma non basta».

«Maturo, educato, determinato»: per il penalista Edoardo Pacia Sinner è un concentrato di virtù tecniche e morali. Appassionato ma «pessimo interprete dal punto di vista sportivo» - dice di sè - aspettava la rivincita tricolore da quando Panatta vinse i Roland Garros. E in Sinner vede un cocktail formidabile di sapienza tecnica e personalità: «È stata una grande emozione vedere un italiano arrivare a quel livello dopo tanti anni. Colpiscono la determinazione, la presenza sul campo, l’educazione. Sinner è fortissimo tecnicamente ma evidentemente ha anche grandi valori a livello caratteriale e comportamentale, è impressionante la sua maturità sportiva e umana nonostante la giovane età».

Omaggio a Piatti

«Malata di tennis», Barbara Minghetti, direttore della programmazione del Teatro Sociale, fatica a contenere l’entusiasmo. «Fantastico», è per lei quel ragazzetto di cui le magnificava le virtù il maestro comasco Riccardo Piatti: «È giusto ricordarlo in questo momento. Mi raccontava di questo ragazzo pazzesco e io infatti avevo già iniziato a seguirlo anni fa. Sinner è l’esempio strepitoso di un misto tra tecnica, determinazione e carattere, una bella persona. Dopo i primi due set era demoralizzato, agitatissimo, dal terzo con grandissima freddezza e concentrazione ha avuto questa ripresa incredibile. Lo guardavamo ammutoliti».

Ricorda Sinner al Torneo internazionale di Villa Olmo anche Mario Pittorelli, titolare della Bianchi Group, azienda che di quel torneo è sponsor: «Si intuisce facilmente che Sinner è un bravissimo ragazzo, destinato ad una splendida carriera nel mondo del tennis. Mi spiace che si sia interrotta la collaborazione con il mio amico Riccardo Piatti, comasco, coach di grandissima esperienza. Riccardo ha scoperto Sinner praticamente adolescente e l’ha portato fino ad essere il numero 9 della classifica mondiale».

«È molto giovane, era una promessa da anni e ora finalmente sì è affermato»: Simone Brenna, comasco in forza all’Academy di Rafael Nadal, è un addetto ai lavori del tennis. «Personalmente non conosco Sinner, però ovviamente mi fa piacere che un italiano dopo tanti anni abbia vinto un trofeo così importante. Il suo tratto principale? Soprattutto la voglia di vincere, l’ha dimostrata anche in Australia, dopo i primi due set è riuscito a tornare in gara contro un avversario di ottimo livello come Medvedev».

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