

La crisi economica e finanziaria del 2008 ci ha insegnato che l’attuale struttura dell’Unione Economica e Monetaria non regge agli urti degli choc economici. La ragione è piuttosto semplice: le crisi colpiscono in modo differente gli Stati membri dell’Unione – per questo sono detti choc asimmetrici –, mentre il governo dell’Euro è unitario e accentrato in capo alla Banca Centrale Europea. Si aggiunga che i trattati europei vietano sia all’Unione sia agli altri Stati membri interventi finanziari di salvataggio di un altro Stato (c.d. no bail out clause) e quindi di prestare aiuto
finanziario in caso di crisi. Quindi, quando le recessioni si abbattono sugli Stati membri o, nel caso specifico, sull’Italia, gli Stati restano soli ad affrontare il problema.
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