Sorico, torna l’incubo aviaria
Soppresso un allevamento

Inconsolabile il proprietario che ha perso tutti i suoi animali: «Ognuno di loro era nato qui da me, aveva un nome e mi seguiva come un cagnolino»

Aveva un allevamento amatoriale di pollame e avifauna ai margini della frazione Nigolo sul confine delle provincie di Como e Sondrio, situato all’interno del Pian di Spagna e l’Ats della Montagna gli ha imposto di sopprimere tutti gli esemplari dopo aver riscontrato un paio di decessi per aviaria. Il proprietario è deluso e non si capacita.

È stato lui, in prima persona, a rivolgersi all’Ats di Sondrio per far analizzare alcuni suoi animali morti, ma poi si è sentito usato come capro espiatorio: «Mi sono morti, uno dietro l’altro, cinque animali e ho pensato subito al freddo, visto che nei giorni precedenti avevamo levato i teloni dalle gabbie, o ai ratti, che già in passato erano saliti dal canale che passa al confine della proprietà portando malattie nel mio allevamento. Il referto delle autopsie parla di polmonite, ma poi Ats mi ha avvisato che sarebbero venuti a sopprimere l’intero allevamento per evitare il diffondersi dell’aviaria».

Circa sessanta esemplari ricercati, dai mille colori e aspetti, di polli, fagiani, anatre e altre specie, sono stati soppressi in maniera indolore e il proprietario non riesce più a mettere piede nell’allevamento: «Ho chiesto che venissero fatti i tamponi anche a mie spese ai miei animali o di trovare o indicarmi una soluzione alternativa pur di evitare la soppressione preventiva e forzata, ma non mi hanno ascoltato – prosegue l’allevatore – Ognuno di loro era nato qui da me dalle uova dischiuse, aveva un nome e mi seguiva proprio come un cagnolino».

(Gianpiero Riva)

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