Cronaca / Como città
Domenica 09 Novembre 2025
Sport a Muggiò, il mega progetto forse fra 5 anni
I tempi Palazzetto e piscina sono chiusi da 12 e 6 anni. L’intera operazione costerà circa 55 milioni di euro
Como
Per vedere quello che è stato definito il nuovo “Quartiere dello sport” tra via Sportivi Comaschi e piazza d’Armi a Muggiò da 55 milioni di euro (Iva esclusa) e rapportando procedure burocratiche, gare ad evidenza pubblica, analisi, delibere e i lavori, si dovrà aspettare – senza troppi ritardi o intoppi consistenti – il 2030.
Fiore all’occhiello
Quella maxi area di oltre 40mila metri quadrati che costeggia la Canturina fa i conti con la piscina chiusa da sei anni e mezzo (gli ultimi nuotatori uscirono il 30 giugno 2019) e il palazzetto dello sport addirittura da 12 (dal 20 dicembre 2013). Due impianti sportivi che quando vennero costruiti – tra gli anni Settanta e gli Ottanta – facevano invidia a buona parte (se non a tutta) la Lombardia e travolti, con il tempo, da mancate manutenzioni, pochissimi controlli e, soprattutto, tantissima incuria che hanno portato ai due scheletri di oggi, riparo per qualche senzatetto e monumenti – come altri in città – all’immobilismo. Di qualsiasi colore politico, dalle maggioranze diventate opposizioni e viceversa. Il 6 marzo scorso a Palazzo Cernezzi venne presentata la proposta di Società Ar.co. Lavori società cooperativa consortile di Ravenna in nome e per conto del raggruppamento temporaneo di imprese formato da City Green Light, Bcc Leasing, Capital Padel e H2O. Un gigantesco project financing con contributi privati e pubblici (non ancora quantificati se non gli 8,5 milioni di Regione Lombardia a cui si aggiungeranno i non meno di 10 milioni da Palazzo Cernezzi) composto da due lotti.
Il primo da 24 milioni che include il palazzetto dello sport e le opere esterne e il secondo, da 31,3 milioni, per il centro natatorio. Si tratta di un palazzetto con 744 posti con doppio campo da gioco (basket, pallavolo, calcetto), tribune, palestra per attività a corpo libero, spogliatoi, depositi per attrezzi, reception con area bar e aule studio post scuola, sale riunioni e terrazza. Sono compresi una piazza con parco giochi, un sovrappasso pedonale sulla Canturina, parcheggi. La piscina, il lotto 2, avrà otto vasche tra interno (la più grande una olimpionica da 50 metri per 25) ed esterno (vasca polifunzionale, spray park). Quanto ai tempi, era stato indicata per dopo l’estate la predisposizione della delibera di pubblica utilità da parte della giunta (poi andrà in consiglio), ma sono ancora in corso le valutazioni tecniche sul progetto con le validazioni esterne, indispensabili per arrivare sul tavolo dell’esecutivo. Possibile ipotizzare che lo slittamento porti ad avere la delibera all’inizio del prossimo anno, a febbraio o marzo, anche se a fine mese il Comune convocherà i privati per fare il punto della situazione.
Il via ai cantieri
Dalla dichiarazione di pubblica utilità servirà un anno per arrivare all’avvio dei lavori (gara per individuare il concessionario e progettazione esecutiva). Questo vorrebbe dire, senza imprevisti, cantieri nella seconda metà del 2027. Poi trenta mesi di lavori, che significa arrivare all’inizio del 2030. Il sindaco Alessandro Rapinese non ipotizza date: «Come ormai i comaschi avranno capito – le sue parole - non faccio chiacchiere fino a quando non ho la ragionevole certezza che quello che propongo non veda la luce. Su un progetto che è il più importante in termini economici che questa città abbia mai avuto, come i documenti dimostrano, non ci siamo mai fermati e non vedo l’ora di poterlo approvare. Nel mentre non siamo stati con le mani in mano e di impianti sportivi a Como ne abbiamo ristrutturati parecchi».
A fine agosto l’affidamento dell’incarico di supporto giuridico-amministrativo per 19mila euro e, un mese più tardi, quello da 18.300 per gli aspetti economico-finanziari. Sull’obiettivo di arrivare a mettere la prima pietra entro la fine del mandato (2027) Rapinese dice, certo di essere riconfermato dagli elettori: «Il mio mandato finirà nel 2032 e ricomincerà nel 2037 dopo Anzaldo, quindi non solo conto di mettere la prima pietra ma anche l’ultima. Facendosi seri purtroppo è una palla che non è nelle mie mani, io ho fatto tutto il necessario, il nostro dirigente di impianti ne ha fatti e a Cantù ne sanno qualcosa quindi le premesse sono buone, ma in un paese complicato come l’Italia realizzare l’impiantistica che abbiamo in mente noi occupa decisamente un sacco di tempo. La componente politica è pronta». E aggiunge: «Se avessimo solo da pensare a Muggiò penso che forse oggi ci starei già nuotando, ma considerato che oltre a quello stiamo lavorando al Belvedere, campo Coni, Ticosa, stadio, centro unico di cottura, rifacimento di viale Geno, antincendio in cinque scuole, capirete che questa amministrazione potrebbe essere definita la giunta “Marvel”. Se poi ci mettiamo anche le tragedie climatiche...».
E se gli si fa notare che, almeno per la piscina, se si fosse portato avanti il progetto di Nessi & Majocchi a quest’ora sarebbe completa ribatte: «Quella proposta non l’avrei portata avanti neanche gratis e, francamente, tutto era tranne che gratis».
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