
(Foto di Fabrizio Cusa)
Como Sul palco del Teatro Sociale, di fronte a circa 200 studenti, questa mattina si sono alternati ragazzi e ragazze per raccontare la propria esperienza, a tu per tu con gli errori e le sofferenze
Como
Imparare dai propri errori, il TEDx dei giovani sbarca al Sociale. Novecento studenti delle superiori questa mattina hanno preso parte alla prima edizione della TEDxYouth@LakeComo, un evento per ascoltare testimonianze e storie coraggiose, un concentrato di riflessioni utili a crescere e a «liberarsi dalla paura di sbagliare, dalla costrizione di essere sempre perfetti, impeccabili», come ha spiegato l’organizzatore Dario Cardile.
Tra i 14 interventi che si sono alternati a ritmi serrati nel corso della mattinata c’era qualche volto noto, per esempio Oscar Di Montigny, divulgatore ed esperto di analisi, ma anche tanti ragazzi e ragazze comuni.
«Ogni volta che perdo un punto, ogni volta che sbaglio, penso subito al punto che mi aspetta dopo» ha raccontato il giovanissimo giocatore del tennis Como Andrea Maria Belli. «Ero intrappolata in un errore – ha detto la studentessa del Casnati Benedetta Marelli Munafò - non ballavo più per me, lo facevo per paura di non deludere le aspettative di mia mamma. Poi ho imparato a distinguere tra gli obblighi e passioni».
Tanti concisi interventi hanno permesso di toccare anche temi molto profondi, suscitando emozione nel pubblico - a sua volta composto da giovani - presente in teatro. «Mi chiamavano bombolona, Peppa Pig – confessa Cristina Marmoreo dell’istituto tecnico Romagnosi di Erba – e così ho iniziato ad annotare per ogni boccone il numero delle chilo calorie assunte, pensando al cibo come a un crimine, pronta a vomitare tutto. Fino a che mia mamma mi ha scoperta in bagno. Da allora insieme a lei ho iniziato a non pensare più di essere sbagliata». La platea, ascoltate le testimonianze, ha empatizzato, incoraggiando i compagni con applausi scroscianti nei momenti in cui i loro racconti si facevano più complessi.
«Non sei abbastanza bravo, tanto fallirai,mi ripetevano– ha raccontato Hassane Ettoumi, dal liceo varesino Marie Curie – perciò ho iniziato a sentire la fatica di vivere, almeno finché non si è accesa una scintilla. Di ritorno in macchina con mio padre dal Marocco, abbiamo provato a parlare di me. Quindi ho tentato di scrivere tutto, ho messo su un diario il caos che avevo dentro, così da fare ordine. E adesso ho capito che errare è come un mantra, basta ripeterlo finché funziona».
Un altro volto noto tra quelli presenti oggi sul palco del Sociale è quello di Luca Taverna, emiliano che dopo tanti sbagli ha saputo costruire una scuola basata sull’intelligenza emotiva. Oppure quello di Mirko Cazzato, giovane leccese che con la sua classe in prima superiore ha fondato il movimento Ma Basta, per combattere bullismo e cyberbullismo.
«Da grande finirai a imbustare merendine, mi aveva detto una prof – spiega Nicolò Govoni, fondatore di Still I Rise, organizzazione indipendente nata per offrire istruzione a profughi e poveri – ero un ragazzino problematico, ma volevo rendermi utile e a vent’anni sono partito per l’India. Sognavo di salvare bambini e ho finito solo per fare del “volonturismo”. Quindi ero convinto di fare un master a New York, ma ho rinunciato. Sono finito a Samos, in Grecia, al lavoro con 7mila migranti in un campo allestito per accoglierne solo 750 persone. È qui che abbiamo fondato una scuola gratuita e libera, senza sostegno da parte di governi e multinazionali. Anzi ci siamo rivolti ai più alti tribunali per far chiudere luoghi tanto indegni».
La prima edizione TEDx dedicata ai giovani ha ottenuto il benestare e il sostegno degli organizzatori della ormai tradizionale manifestazione comasca. Sul palco a dare il benvenuto era presente infatti il patron Gerolamo Saibene oltre che Barbara Minghetti per il Teatro Sociale.
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