
Cronaca / Como città
Domenica 28 Settembre 2025
Strade allagate per i tombini sporchi? «Non è così, piogge eccezionali»
Le polemiche I cittadini accusano il servizio carente. Protezione civile e polizia negano: «Evento meteorologico con tempo di ritorno di 100 anni»
Como
Si susseguono in queste ore in città e online le polemiche di chi racconta di aver segnalato da un po’ di tempo al Comune la necessità di intervenire nella propria via per pulire i tombini e ritiene che, il mancato intervento, sia all’origine degli allagamenti delle vie. «Non è così» spiegano sia il responsabile provinciale della protezione civile, Giuseppe Bernasconi, che il comandante della polizia locale, Vincenzo Aiello.
«Pulizia non effettuata»
A Como la pulizia delle caditoie e dei tombini è affidata a una ditta con sede a Busnago, in provincia di Monza e Brianza, la Mpm ambiente. All’azienda, che opera anche nelle province di Monza e Brianza, Milano, Bergamo e Lecco, è stato affidato il servizio di «pulizia caditoie, bocche di lupo e griglie stradali» nel 2024. Un servizio che, nelle condizioni meteorologiche ordinarie, si svolge con una cadenza regolare, stabilita da Palazzo Cernezzi, sulle strade principali. Sulle strade secondarie invece è gestito con minore frequenza e anche su richiesta da parte dei residenti. Ma, secondo alcuni cittadini gli interventi di pulizia in alcune zone non sono avvenuti. Maurizio Chippi, che è amministratore condominiale di alcuni immobili in via Maurizio Monti, via Brambilla e San Giuliano racconta che dopo le piogge del 10 settembre è stato richiesto un intervento, avvenuto solo il 24. Anche Emanuela Ratti, proprietaria di tre appartamenti in via Maurizio Monti, denuncia che, dopo le piogge di inizio mese, aveva richiesto la pulizia dei tombini nella zona senza che questa venisse effettuata.
Cos’è il «tempo di ritorno»?
«Al netto di situazioni specifiche - spiega però Bernasconi per la Protezione Civile provinciale - con la quantità di pioggia caduta nei due momenti più acuti dell’emergenza (la notte e la prima mattina del 22 settembre e la tarda serata del 23 settembre, ndr), il flusso d’acqua per le strade è stato tale e così veloce da aver trasportato materiale solido capace di otturare anche i tombini più puliti. Vediamo la stessa situazione in tutti i Comuni dove stiamo operando, è riduttivo assegnare la colpa degli allagamenti alla mancata pulizia delle caditoie».
Il fenomeno meteorologico che ha colpito la provincia questa settimana è di dimensioni così eccezionali (sono caduti 100millimetri di pioggia il 22 settembre, in sole tre ore, e 70 millimetri il giorno successivo, in due ore e mezza) che si parla di «tempi di ritorno di 100 anni». Si tratta di un’espressione derivante da un calcolo statistico usato per spiegare che un evento di simile intensità si verifica con un intervallo medio di cento anni.
«I nostri sistemi fognari non sono dimensionati per precipitazioni di questo tipo» prosegue Bernasconi». E infatti in questi giorni si è assistito a rigurgito di acqua dai tombini per via del gonfiarsi dei corsi d’acqua dove questi scaricano e per la quantità di materiale solido, proveniente da strade, versanti boschivi e cantieri, che è stato trascinato.
Stesse spiegazioni anche dal comandante Aiello: «Si tratta di un messaggio profondamente sbagliato: non è colpa della mancata pulizia ordinaria di tombini e caditoie. Siamo di fronte a piogge eccezionali: in certi casi con massi così grossi che ora stiamo usando il martello pneumatico per spezzarli...».
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