
Cronaca / Como città
Venerdì 23 Maggio 2025
Tagliato il 70% dei fondi per le strade e Bongiasca si arrabbia: «Inaccettabile»
Il caso Il ministro Salvini storna il denaro della manutenzione per finanziare il ponte di Messina . Il presidente della Provincia: «Aprire un tavolo di crisi, la sicurezza viene prima di tutto»
Como
Il ponte sullo stretto di Messina che ancora non esiste costa 3,1 milioni di euro ai comaschi. Non si tratta di una stima su fondi nazionali, ma del taglio effettivo stabilito dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini verso la Provincia di Como per la manutenzione delle strade. Cifra che, per l’intera Lombardia, sale a 44 milioni per il 2025 e il 2026.
Una decisione che sta sollevando polemiche in tutta Italia e che fa mettere i guantoni da boxe anche al solitamente tranquillo numero uno di Villa Saporiti Fiorenzo Bongiasca che, per quanto riguarda la viabilità, ha già a che fare con l’enorme problema della variante della Tremezzina che avanza (quando lo fa) a passo di lumaca.
Sicurezza a rischio
«Noi abbiamo 600 chilometri di strade – tuona – e avevamo pianificato per il 2025 e il 2026 4,5 milioni di euro. Adesso ce ne daranno 1,3. Durante l’incontro che abbiamo avuto a Roma con il presidente nazionale delle Province abbiamo chiesto che incontri i leader dei partiti e ieri (mercoledì, ndr) è stato ricevuto dalla premier Meloni». In zone come il Lario, dove la Lega ha sempre avuto il suo zoccolo duro di fedelissimi anche nelle fasi più critiche, diventa complicato spiegare i tagli drastici per il finanziamento della maxi opera tra Calabria e Sicilia. «Con questa scelta – prosegue Bongiasca – noi torniamo di fatto al 2014. Ricordo ancora quando il prefetto chiamava il nostro dirigente ai Lavori pubblici per chiedergli di tappare alcune buche e noi non avevamo soldi. Non possono essere gli Enti locali ad andarci di mezzo e per questo ho chiesto a tutti i parlamentari del territorio di attivarsi perché questa situazione non è accettabile».
Ecco perché la Provincia di Como aderisce alla protesta in atto in tutta Italia. «Non possiamo tacere di fronte a una situazione tanto grave quanto sottovalutata: i tagli mettono seriamente a rischio l’incolumità dei cittadini e la tenuta del nostro territorio – precisa il presidente di Villa Saporiti - Come Provincia di Como ci uniamo con forza alla richiesta del presidente dell’Upi (Unione Province italiane, ndr) Pasquale Gandolfi di aprire un tavolo di crisi al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La sicurezza non può essere sacrificata per mere ragioni di bilancio». Il taglio prevede a livello nazionale una riduzione pari a circa 1,7 miliardi di euro sulle risorse assegnate a Province e Città metropolitane, pari al 70% della spesa programmata e una diminuzione media del 50% fino al 2029. La situazione, per il Comasco, rischia di bloccare cantieri con progettazione in fase avanzata per la manutenzione e la messa in sicurezza.
Rispettare gli impegni
Da Villa Saporiti ieri hanno diffuso i dati del biennio 25-26 con 1,3 milioni disponibili sui 4,5 previsti. Ma guardando i numeri fino al 2028 il taglio per Como risulta pari a 5 milioni 389mila euro con una riduzione del 48%.
«Degli 11.228.477 euro inizialmente destinati al nostro territorio – spiegano dalla Provincia - ne resteranno soltanto 5.838.808». Bongiasca attacca poi frontalmente Roma, come del resto stanno facendo i suoi colleghi: «Non chiediamo l’impossibile – conclude – ma semplicemente che vengano rispettati gli impegni assunti nei confronti dei territori. La sicurezza stradale è una responsabilità pubblica inderogabile: servono risorse certe, continuità negli investimenti e una chiara visione istituzionale per garantire strade sicure e servizi all’altezza delle aspettative dei cittadini».
I tagli «colpiranno duramente la rete viaria già fragile come quella comasca – aggiunge Chiara Braga capogruppo Pd alla Camera, prima firmataria insieme alla segretaria Elly Schlein di un’interrogazione – caratterizzata dalla presenza di punti nevralgici e di estrema fragilità, come i collegamenti in Centro e Altro lago. Senza risorse adeguate per la manutenzione straordinaria, il rischio concreto è che si presenti la necessità di limitare la circolazione stradale, pregiudicando i servizi ai cittadini e il diritto alla libera circolazione».
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