Cronaca / Como città
Lunedì 29 Dicembre 2025
Tavolini, il Comune tira dritto: è scontro con Confcommercio
Como Il nuovo regolamento su aspetto, colori e arredi dei tavolini esterni di bar e ristoranti in centro città verrà discusso questa sera in consiglio
Como
Il “caso tavolini”, che poi sarebbero le modifiche al Regolamento per la disciplina dell’occupazione degli spazi pubblici del 2021 e poi variato nell’autunno del 2022, arriverà molto probabilmente in consiglio comunale questa sera dopo l’approvazione del bilancio (seduta convocata anche per domani). Dal sindaco Alessandro Rapinese nessuno stop momentaneo, come aveva chiesto Confcommercio, ma l’intenzione di accelerare per chiudere entro fine anno seppur con un emendamento di giunta. Lo stesso sindaco nell’intervista a “La Provincia” pubblicata sull’edizione di ieri aveva dichiarato che le modifiche dipendono «dal consiglio comunale, ma il 29 dicembre (oggi, ndr) diventerà legge» e su possibili nuovi incontri con l’associazione di categoria è stato chiaro: «Io e Ciceri abbiamo già parlato abbastanza e ci siamo anche capiti bene. Credo che la giunta potrebbe presentare un emendamento che ora non dico, ma sulle tempistiche non transigo. Il 2025 era l’anno delle turbolenze pianificate e non intendo portarmi i tavolini nel 2026».
Nessun confronto
Ed è proprio Giovanni Ciceri, presidente di Confcommercio a intervenire senza polemiche, ma dicendo: «Non nascondo che mi avrebbe fatto piacere poterci confrontare nuovamente. La richiesta dello stop era per fare una riflessione». Poi nel merito dice: «Attendiamo di vedere il contenuto dell’emendamento di cui ha parlato, tenendo presente che nella nostra proposta che abbiamo presentato al Comune ci sono dei punti importanti per il bene delle attività commerciali». Il presidente dell’associazione di via Ballarini non aveva contestato la riorganizzazione degli spazi e dei tavolini, ma auspicato un dialogo con l’amministrazione comunale. «Anche a livello nazionale – conclude – è indiscussa la necessità di razionalizzazione degli spazi (il dibattito è aperto da Roma a Firenze, ndr), ma allo stesso tempo devono essere garantite alcune esigenze delle attività commerciali».
Norme molto stringenti
All’interno del Regolamento a far discutere nelle scorse settimane sono state norme molto stringenti che valgono per tutta la città, come l’indicazione perentoria del colore degli arredi (tavoli e sedie solo grigio antracite), dei porta menù, degli ombrelloni (con tanto di numero Ral, il 1013 che corrisponde al bianco perla) e perfino della tinta unita per le tovaglie. Le nuove norme prevedono la sparizione dei tavolini da sotto i portici e il dimezzamento, in molti casi, degli spazi esterni. In particolare l’articolo 31stabilisce che la parte di suolo pubblico in concessione potrà essere al massimo 2 volte la superficie di somministrazione interna del locale (esclusi bancone, retrobanco, servizi igienici, corridoi, locali tecnici) e non dovrà superare i 90 mq. La metà rispetto all’attuale regolamento che, invece, prevede che i tavolini possano avere una superficie fino a 4 volte quella interna. Dai pubblici esercizi era arrivata la richiesta di chiarimenti su una serie di aspetti tecnici proprio legate alle modalità e alle superfici inserite nel conteggio.
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