
Cronaca / Como città
Lunedì 05 Maggio 2025
A Como ci sono sempre più taxi boat abusivi. Il sindaco: «Vera piaga, interverremo»
Lungolago Barche senza autorizzazioni a Sant’Agostino e secondo gli operatori autorizzati quest’anno sono almeno 50 in più. Il sindaco in consiglio comunale: «Fenomeno dannoso. E delibera in arrivo»
Decine di barche di compagnie diverse, decine di piazzisti distribuiti tra il molo di Sant’Agostino e viale Geno e folle di turisti attirati a salire sulle imbarcazioni con metodi più o meno leciti. È questa la scena che si è trovato davanti chi, nel corso degli ultimi due ponti, ha frequentato il lungolago di Como. Un fenomeno non certo nuovo, ma che con il passare del tempo e l’aumentare dei flussi turistici in città, sta assumendo dimensioni sempre più preoccupanti. Tanto che settimana scorsa, in consiglio comunale,il sindaco Alessandro Rapinese ha definito «una vera piaga» l’abusivismo tra chi opera nel settore dei cosiddetti taxi boat.
I controlli
Il primo cittadino è intervenuto sul tema rispondendo a una richiesta di chiarimento avanzata dal consigliere di Fratelli d’Italia, Lorenzo Cantaluppi, in merito a chi svolge servizio di taxi boat o di Ncc tramite natanti. «Quanti controlli e quante sanzioni sono stati emessi contro i cosiddetti taxi boat non autorizzati? - ha chiesto il consigliere di FdI, nell’ambito della discussione sul nuovo regolamento taxi in città - Sicuramente il problema delle persone che in maniera non autorizzata effettuano questo tipo di attività sul nostro territorio è notissimo e credo si dovrebbe fare qualche controllo in più».
Chi opera regolarmente nel settore racconta che quest’anno la situazione dell’abusivismo è peggiorata. Fatto che emerge, peraltro, dall’ultimo controllo effettuato a fine marzo dalla Guardia di Finanza, che ha portato al controllo di sei società di trasporto su barca, operative sul lungolago, e a multe per oltre 15mila euro. Le multe sono state comminate per via della presenza di numerosi lavoratori irregolari, ingaggiati per attirare potenziali clienti tra i turisti che arrivano sul lungolago dalla stazione o da piazza Cavour. «Questa è una vera piaga - ha detto Rapinese in aula consiliare, rispondendo a Cantaluppi - Personalmente sono da un lato indignato e dall’altro soddisfatto: questo è uno dei temi discussi questa mattina (lunedì scorso, ndr) al convegno della legalità, alla presenza del comando della Guardia di Finanza, della Questura e del Prefetto e devo dire che gli interventi stanno diventando belli spessi».
Il sindaco ha definito poi la crescita del numero di operatori abusivi nel primo bacino - secondo chi lavora regolarmente come Ncc sul lago, le barche private senza autorizzazione quest’anno sarebbero almeno 50 in più dell’anno scorso - come uno «sviluppo economico dannoso e deleterio, che ha bisogno di regole e che vedrà il Comune fare la propria parte».
Cosa succede sul lago
Da tempo, in effetti, gli Ncc e i taxi boat regolari e autorizzati chiedono maggiore capillarità dei controlli da parte delle forze dell’ordine. Nel racconto della loro esperienza quotidiana del sovraffollamento di barche abusive da diporto o in locazione al largo di Como, raccontano di fischietti e musica alta utilizzati come strumenti per attirare l’attenzione dei clienti e spingerli a prenotare un giro in barca. Giro il cui costo può superare i 200 euro a persona per un’ora di navigazione. Un’attività non solo illecita, ma che sbilancia anche il mercato a favore di soggetti disposti a violare le regole pur di ottenere il risultato sperato, rispetto a chi, invece, si attiene al regolamento.
E poi ancora gli operatori raccontano che chi svolge l’attività in modo abusivo fa un uso improprio dell’imbarcazione, lasciandola per intere giornate nelle vicinanze del molo di Sant’Agostino, in attesa di nuovi clienti, contrariamente a quanto invece richiederebbe il regolamento. Non manca chi si fa pagare direttamente in loco, vicino al molo e spesso, come rilevato a fine marzo della Guardia di Finanza, senza emettere scontrino.
«A brevissimo ci sarà una delibera su questo tema. Ha ragione lei - - ha detto Rapinese a Cantaluppi in consiglio -è semplicemente imbarazzante quello che sta accadendo in questa città che mi è stata consegnata così dalla precedente amministrazione».
Cosa prevede il regolamento?
Dalla contrattazione a tu per tu con i turisti sul lungolago - che è suolo pubblico - alle ore passate “a mollo” davanti al pontile, in attesa di nuovi clienti, fino ai posti barca non correttamente segnalati e ai natanti in subaffitto, cosa possono o non possono fare le barche Ncc e i taxi boat sul lago?
È spiegato nel regolamento comunale che si rivolge anche a taxi e Ncc via acqua. A questo si aggiungono le linee guida della Regione Lombardia, il Codice della navigazione e il Regolamento della navigazione interna. Innanzitutto, si legge nel regolamento del Comune che «l’esercizio del servizio taxi, del servizio Ncc e del servizio Ncc natanti è subordinato al rilascio, da parte del Comune di Como, rispettivamente di apposita licenza (che è conferita tramite concorso pubblico ed è personale e riferita a un singolo veicolo, ndr) e autorizzazione». Rilascio che necessita, naturalmente, di alcuni requisiti. Tra questi c’è l’obbligatorietà di indicare alle autorità di bacino il proprio posto barca (che può essere tanto una rimessa quanto un pontile di attracco). Inoltre, nel regolamento si legge che gli Ncc natanti devono essere immediatamente riconoscibili per il pubblico, motivo per cui devono esporre il contrassegno fornito dal Comune.
Per quanto riguarda la navigazione da diporto, ovvero l’utilizzo di un’imbarcazione a noleggio per tragitti a scopo turistico e ricreativo, inoltre, la prenotazione del tour deve essere ricevuta dall’operatore prima del tour stesso. Il reperimento del cliente sulla strada dunque non è consentito, a meno di specifica ordinanza emessa dal Comune.
Vietato il servizio transfer da un punto all’altro
Ncc e barche da diporto commerciale non possono effettuare il servizio di transfer sul lago, ovvero trasportare i turisti da un punto all’altro. Quest’attività infatti è riservata al Tassel, che effettua il trasporto non di linea, integrativo rispetto al battello. Chi opera invece con barche da diporto o Ncc dovrebbe recuperare i turisti nel punto concordato, per esempio al molo di Sant’Agostino, per lo svolgimento del “tour”, poi, una volta terminato il viaggio, dovrebbe fare ritorno al pontile di partenza, dove ha il posto barca.
© RIPRODUZIONE RISERVATA