Taxi boat, allarme abusivi: finisce a botte

Il caso Non sono autorizzati, ma danno la caccia a i clienti a Sant’Agostino. E litigano con i noleggiatori ufficiali - È un’altra delle conseguenze dell’overtourism

Taxi boat abusivi, nella giungla delle imbarcazioni turistiche i noleggiatori vengono perfino alle mani.

Negli ultimi giorni, nonostante il maltempo, si sono moltiplicate le segnalazioni di noleggiatori di barche che operano sul lago in maniera poco trasparente se non irregolare. Per esempio nella zona del porto di Sant’Agostino, dove l’unico approdo presente in città è sempre troppo affollato: nel parcheggio antistante ci sono operatori che fermi in macchina propongono ai visitatori tour in barca prendendo accordi sul posto tramite telefonino. Un metodo non corretto di agganciare i turisti. E ancora sempre attorno al molo c’è chi ha visto, fotografato e filmato, addetti che portano direttamente sulle barche taniche di benzina per fare rifornimento, altra pratica non regolare e come ovvio poco sicura. La settimana scorsa si sono verificate delle liti tra noleggiatori, vuoi perché alcuni non rispettano le norme, vuoi perché di fatto si rubano a vicenda la clientela di passaggio.

Un problema reale

«Il problema è reale – dice Giovanni Veronesi per Lake Como boats –, ogni anno gli operatori aumentano, ci sono state delle liti, c’è chi è venuto alle mani. Non si possono chiudere gli occhi verso chi fa commercio da piazza e aggancia così i turisti, spesso si vedono anche noleggiatori che propongono agli stranieri depliant sul lungo lago».

«Sarei molto contento se ci fossero più controlli – commenta Fabio Crivelli, titolare di Como lake boat charter –. È vero che ci sono sempre più soggetti che non operano secondo le regole». Anche operatori storici come Tasell e Morisieri chiedono più chiarezza e maggiori tutele per chi lavora secondo le norme. I controlli, quando ci sono, portano a multe pari a 60 euro, mentre un passaggio dalla città verso la villa di George Clooney in media non costa meno di 300 euro l’ora. Ci sono tour che costano migliaia di euro.

Il molo vandalizzato

«Davanti alle poche motovedette delle forze dell’ordine c’è mezzo mondo, una vera giungla – dice Franco Binaghi, direttore dell’Autorità di Bacino –, c’è un’esplosione della domanda e dell’offerta e la normativa è talmente liberale che non consente di normare il settore. Servirebbe imporre un numero chiuso. Le barche fisicamente non ci stanno più».

In città l’unico approdo è Sant’Agostino, un pontile che il Comune ha cercato di chiudere e che poi a fronte di un ricorso è stato mantenuto. Una settimana fa l’attracco è stato vandalizzato, le assi bruciate. Ora il Comune sembra orientato a spostare il punto di sbarco nella zona di Villa Geno, portando Guardia di finanza e forze dell’ordine a Sant’Agostino. «Siamo in attesa di conoscere le scelte del capoluogo, ci sono una serie di problemi da risolvere – commenta Maurizio Mostes, per l’omonimo cantiere nautico di Faggeto e rappresentante del settore nel Cna –. Per questo la settimana prossima su impulso della Prefettura abbiamo organizzato in Camera di Commercio un tavolo aperto invitando tutti gli operatori del settore per cercare di fare chiarezza. Mettere in evidenza le regole e trovare nuove soluzioni». L’appuntamento è martedì 28 maggio dalle 9 alle 13.

© RIPRODUZIONE RISERVATA