Monete d’oro, ultimo atto: allestimento da febbraio e la mostra sarà in estate

Tesoro di Como Il Comune ha aggiornato le tempistiche dei lavori alle Orfanelle in vista dell’apertura del museo. Gara da mezzo milione per il cantiere che durerà 4 mesi

Ultimo atto per l’allestimento della mostra permanente delle monete d’oro e dei gioielli ritrovati nel settembre del 2018 durante degli scavi privati in via Diaz. Il Comune,dopo aver restaurato gli affreschi nella ex chiesa delle Orfanelle di via Balestra e aver effettuato una serie di lavori di impiantistica (che sono iniziati più tardi del previsto, causando uno slittamento in avanti di alcuni mesi), ha aperto ora la gara per l’assegnazione dell’allestimento da circa mezzo milione di euro. Contestualmente è stato pubblicato anche il nuovo cronoprogramma aggiornato che prevede l’avvio del cantiere nel corso del mese di febbraio e la sua conclusione a maggio mentre a giugno sono previsti i collaudi e le certificazioni antincendio. A quel punto verrà definita l’apertura al pubblico nel corso dell’estate.

Impianti e cavi nascosti

Il visitatore non vedrà alcun impianto o cavo, tutti posizionati al di sotto del pavimento “galleggiante”. Ci sarà invece una struttura con quattro grandi pannelli bifacciali che occuperà tutto lo spazio, lasciando però completamente libera la vista degli affreschi della vecchia chiesa.

Lo spazio museale sarà costruito come una sorta di viaggio indietro nel tempo in cinque epoche storiche diverse. Un percorso che condurrà al tesoro vero e proprio, quello composto dalle mille monete d’oro ritrovate sotto l’ex Teatro Cressoni di via Diaz. In realtà esposte ce ne saranno una cinquantina, suddivise in tre gruppi distinti, oltre alla pietra ollare che le conteneva.

Nella relazione del progetto viene spiegato che «il nuovo allestimento dedicato al Tesoro di Como mette in scena e riorganizza i reperti, selezionati dalla Soprintendenza, seguendo un criterio cronologico/tematico e raccogliendoli nei seguenti gruppi: il monastero di Sant’Anna, l’epoca tardo romana e alto medievale, la seconda età imperiale, la prima età imperiale, la fase antica e il Tesoro di Como».

Le monete saranno illustrate attraverso pannelli grafici e testuali che, di ciascuna serie, spiegheranno contesto storico e curiosità, mentre gli altri preziosi ritrovati nel contenitore in via Diaz (tre anelli, orecchini, una goccia d’oro e una barretta semilavorata) «saranno, invece, esposti sul lato opposto, in una teca appositamente disegnata e collocata parallelamente al lato corto della ex-chiesa».

Il giallo il colore guida

Già previsti anche i layout grafici e il logo che farà da guida sia alle brochure informative che al merchandising: il giallo che, ovviamente, richiama il colore delle monete sarà quello predominante. Il viaggio nel tempo e nella storia si farà anche grazie al cannocchiale posizionato all’ingresso che racchiuderà la vista sull’intero percorso. Ci sarà spazio anche per spiegare le modalità di scavo e il ritrovamento nel cuore della città. Infine sulla parete priva di affreschi, quella in fondo alla sala che chiuderà di fatto l’esposizione, verrà proiettata una “cascata d’oro in movimento” con particolari e dettagli delle monete.

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