Tragedia di viale Geno, suv ribaltato prima di finire in acqua

L’indagine La rotazione del veicolo ha reso ancora più difficile il tentativo di uscirne. Acqua penetrata attraverso il tettuccio, andato in frantumi dopo la caduta dal muro

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Il Suv guidato da Morgan Algeri, 38 anni di Brembate Sopra, che aveva in auto anche Tiziana Tozzo, 45 anni di Cantù, si è ribaltato prima di inabissarsi nelle acque del lago dove poi l’uomo e la donna hanno trovato la morte. È il primo elemento emerso nel corso della ricostruzione cinematica dell’incidente (che risale a sabato intorno alle 22.40 nella piazzetta Felice Baratelli in fondo alla camminata di viale Geno), vicenda su cui ieri sono iniziati i rilievi tecnici disposti dalla Procura nell’area che sotto sequestro dal pm Giuseppe Rose.

Se n’è occupata la Polizia Stradale di Como che ha collaborato con il consulente Salvatore Furfaro. L’intero parcheggio è stato delimitato e sono iniziate le operazioni di misurazione per comprendere sia la dinamica e la traiettoria del veicolo, sia la velocità di impatto contro la panchina e il parapetto divelto per una lunghezza di quattro metri e quaranta centimetri. La panchina in cemento, invece, non è stata spostata ma “solo” fatta ruotare come un compasso, segno che l’impatto del Suv è avvenuto non centrale ma di lato.

Nel lago di punta

Da quelle che sono state le evidenze immediatamente percepibili, il Suv dopo aver impattato contro panchina e parapetto, sfilando per pochi centimetri accanto ad una pianta che ne avrebbe potuto fermare la corsa se colpita in pieno, è poi precipitato nel lago di punta, colpendo il fondale con la parte anteriore per ribaltarsi e scivolare con le ruote in aria nelle profondità del Lago di Como. Una rotazione che verosimilmente ha reso ancora più complicato il tentativo di liberarsi da quella trappola mortale da parte di Morgan e Tiziana.

Prime risposte

I due, comunque, erano riusciti ad uscire dall’abitacolo, come dimostrato dalla relazione dei vigili del fuoco di cui abbiamo dato conto ieri. Tornando al ribaltamento dell’auto, segni sono rimasti anche sul fondale del lago, con il punto visibile dell’impatto dell’auto, mentre in acqua sono caduti pure due pezzi del marciapiede che sono stati colpiti e rotti dal fondo del Suv una volta che le ruote anteriori hanno iniziato a precipitare verso il basso.

Il consulente del pm è stato chiamato a valutare non solo la dinamica – che prevede appunto la ricostruzione cinematica per cui ieri il parcheggio è stato interdetto alle auto – ma anche le ammaccature del Suv e la sua scatola nera. La dinamica di ribaltamento descritta, se confermata dalla relazione del tecnico nominato dal pm, spiegherebbe anche la rottura del tettuccio in vetro che è stato trovato dai vigili del fuoco già in frantumi.

Le operazioni tecniche proseguiranno nei prossimi giorni anche con una valutazione della mole di carte e di documentazione fotografica e video dei momenti immediatamente successivi al fatto. Al vaglio pure le condizioni del parapetto, strappato dalla parte sinistra e rimasto invece a sbalzo con la parte destra, ancorata al resto della struttura non precipitata in acqua.

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