Treni, siamo alle solite: in aprile 230 in ritardo o cancellati

Pendolari Trenord, da inizio mese sulle tre linee comasche ancora guasti e disagi quotidiani

Situazione migliorata? Macché. Proprio per nulla. Dopo un paio di mesi di apparente inversione di rotta sul fronte della situazione trasporti ferroviari, aprile è stato un mese da dimenticare per i pendolari comaschi. L’osservazione quotidiana che La Provincia ha fatto sulle tre linee comasche (la Chiasso-Milano, la Como Lago-Cardona e la Asso-Erba-Cadorna) ha evidenziato una situazione paragonabile a quella che già avevamo riscontrato lo scorso dicembre, mese nero per i pendolari di Trenord. Guasti, traffico, problemi infrastrutturali: dai primi di aprile a ieri abbiamo contato problemi su ben 230 corse, tra ritardi, cancellazioni o cambi di destinazione o di partenza.

La linea più colpita dai disagi è quella che transita da Como San Giovanni: qui si è concentrato oltre il 50% delle problematiche totali registrate nel corso di questo mese. Ieri non ha fatto eccezione con ben tre convogli che hanno collezionato ritardi pesantissimi (anche di mezz’ora) nell’arco di una giornata, la domenica, che solitamente è meno problematica sul fronte del traffico ferroviario.

La linea da San Giovanni

Più nel dettaglio, elaborando le comunicazioni fornite quotidianamente da Trenord, abbiamo cercato di tratteggiare un quadro dei principali problemi riscontrati e delle loro conseguenze.

Sempre sulla linea Chiasso-Milano i guasti ai treni sono risultati essere la causa più rilevante dei ritardi o delle cancellazioni, seguiti da problemi di linea e di infrastruttura e da guasti sulla linea e sulle infrastrutture. I binari che passano da San Giovanni sono gestiti da Rfi, società partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato Spa. Ad eccezione dei treni Tilo, su questa linea i pendolari lombardi viaggiano su convogli Trenord, società partecipata al 50% da Trenitalia (quest’ultima di proprietà esclusiva di Ferrovie dello Stato) e al 50% da Fnm Group Spa.

Sul fronte delle ripercussioni: il 17% delle problematiche ha generato cancellazioni di corse, il 28% cambi di partenza o destinazione (con situazioni al limite del paradossale come avvenuto il 19 aprile con il treno 25028 delle 8.39 da Porta Garibaldi che anziché arrivare a Chiasso come previsto ha visto il capolinea spostarsi a Seregno). Infine il 55% delle problematiche ha generato ritardi. Di questi, se pensate che il grosso dei ritardi sia stato comunque contenuto entro il quarto d’ora purtroppo vi sbagliate. Perché se è vero che il 37% dei ritardi è stato entro i 15 minuti, il restante 63% è andato ben oltre. E quasi un convoglio in ritardo su tre ha generato attese superiori ai trenta minuti, che per un viaggio di neppure un’ora è un bel record.

Situazione demoralizzante

Anche sulle altre linea, da Como Lago e da Asso, si sono registrati comunque disagi e inconvenienti. Nei prossimi giorni analizzeremo nel dettaglio anche per queste tratte cause e conseguenze. Per ora resta il quadro di una situazione demoralizzante per i pendolari comaschi: 230 convogli da e per il nostro territorio in ritardo o cancellati se non è un record, davvero poco ci manca.

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