Tutti corrono a comprare il farmaco dimagrante in Svizzera, ma il Ticino dice basta: «Serve ai diabetici»

Il caso Corsa all’acquisto oltre confine seguendo una (discutibile) moda lanciata sui social.Ora lo stop ufficiale: «Si può ottenere solo presentando la ricetta di un medico svizzero»

«Questa non è una misura in chiave anti-italiana e l’esportazione di questo farmaco non è vietata. Ad oggi però il quantitativo che arriva settimanalmente in Ticino è calibrato sulle esigenze dei nostri pazienti, ricordando che stiamo parlando di un farmaco per il diabete, patologia che richiede cure adeguate e calibrate”.

Così il farmacista cantonale Giovanni Maria Zanini inquadra ciò che sta accadendo sull’altro lato del confine, con la corsa (notata soprattutto nelle ultime settimane) da parte di clienti italiani all’acquisto dell’Ozempic, un antidiabetico che qualcuno ha però iniziato a utilizzare anche per dimagrire, seguendo una “moda” esplosa nei Stati Uniti, grazie anche ai social (TikTok in primis). Questa co4rsa è stata fermata dal farmacista cantonale inviando con i crismi dell’urgenza una mail alle farmacie del Ticino in cui viene raccomandato «che la dispensazione di semaglutide (Ozempic) in tutte le forme può essere effettuata esclusivamente previa presentazione di una ricetta rilasciata da un medico svizzero».

La corsa all’acquisto - che dopo questa mail del farmacista cantonale è diminuita in modo rilevante - è da abbinare al fatto che questo farmaco costa meno in Ticino (si aprla comunque di circa 130 franchi). Le regole d’ingaggio però sono cambiate ed ora l’acquisto è vincolato, come detto, a una prescrizione di un medico svizzero. Prima bastava una prescrizione di un medico operante anche su questo lato del confine.

I rischi

La decisione è stata presa anche per evitare problemi ai pazienti diabetici, vale a dire il rischio di restare senza questo farmaco. «In Italia - sottolinea il farmacista cantonale - ci sono problemi di approvvigionamento per questo farmaco, come per altri. Anche da noi l’approvvigionamento è difficoltoso. Vero che esistono diverse alternative, ma quando il paziente ha trovato il farmaco giusto per tenere la malattia sotto controllo privarsene diventa un problema». Tra l’altro, sottolinea ancora Zanini, «se in Italia si seguono le prescrizioni di Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco, ndr) il discorso dell’acquisto di questo farmaco non per scopi connessi al diabete dovrebbe venire meno già da sé».

Il chiarimento

Ciò non toglie che c’è chi ha continuato a guardare al Ticino per acquistare il semaglutide: «Proprio per questo abbiamo deciso questa misura, vale a dire l’obbligo di prescrizione di un medico svizzero a monte dell’acquisto, vogliamo garantire al meglio la piena disponibilità di questo farmaco ai nostri pazienti. Il paziente italiano che vuole acquistare quel prodotto può farlo, ma prima deve far certificare il proprio reale bisogno legato al diabete, e non al dimagrimento, da parte di un medico che esercita da noi. E questo perché sui nostri medici possiamo esercitare un controllo, che invece non possiamo avere sui medici italiani».

Il «divieto di prescrizione per indicazioni non omologate» sembra aver sortito gli effetti sperati: la richiesta di quel farmaco per problemi non connessi al diabete negli ultimi giorni è diminuita.

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