Un altro record negativo per le nascite: sul Lario solo 1.676 in sei mesi

Popolazione Siamo in pieno “inverno demografico” con un calo del 7,5%. Il destino sembra segnato: in media saremo di meno e molto più vecchi

Como

Inverno demografico, nei primi sei mesi del 2025 nel Comasco nascite in calo del 7,5%. Cresce invece di quasi dieci punti la città.

L’anno scorso è già stato un anno da record negativo in quanto a nuovi nati, 3.719, l’andamento si conferma preoccupante in questa prima metà dell’anno. I neonati registrati a Como sono stati 1.676, contro i 1.812 del 2024. Potremmo così scendere a fine anno sotto quota 3.500 bambini, un dato mai tanto basso dal nuovo millennio, archiviato da tempo l’aumento della popolazione grazie a famiglie comasche numerose e grazie all’arrivo massiccio di stranieri in maniera stanziale. Il calo delle nascite tocca tutto il territorio provinciale, peggio nei centri minori e nei paesi, già nel primo trimestre la tendenza era chiara. I decessi nei primi sei mesi in provincia sono stati 3.158, nel 2024 erano stati 3.069, dunque un più 3%.

Il confronto con 15 anni fa

Invece tra gennaio e giugno nella città capoluogo sono venuti al mondo 280 neonati, nello stesso periodo del 2024 le nascite registrate erano state 256. Non è una esplosione, ma in termini percentuale l’aumento è del 9,4%, con un netto recupero rispetto al primo trimestre del 2025. Così il bilancio alla fine dell’anno potrebbe tenere. Bisogna comunque tenere presente che rispetto a quindici anni fa abbiamo perso a livello provinciale il 40% delle nascite, siamo passati da poco meno di 6mila neonati a previsioni che faticano ad arrivare alle 3.500 unità.

La variazione riguarda i residenti censiti, indipendentemente da dove siano nati questi bambini, anche oltre i confini della provincia. Ma il calo si vede chiaramente anche nei punti nascite dei nostri soli ospedali comaschi. Il Sant’Anna tiene meglio date le più grandi dimensioni, ma la curva scende, come quella del Valduce che oscilla ormai attorno alle mille unità, il confronto con lo scorso decennio è impietoso a Erba come a Gravedona.

Le previsioni per il 2050

Di recente l’Istat ha immaginato l’andamento della popolazione fino al 2050, registrando non tanto una forte contrazione del numero degli abitanti, quanto un marcato invecchiamento dei comaschi. Senza cambiamenti di rotta, ad oggi poco prevedibili, qui abiteranno sempre più anziani e sempre meno giovani. Non solo, l’Eurostat in tutto il continente e anche nel nostro territorio ha di recente fornito delle previsioni sulla futura variazione della popolazione. Il dato cruciale è che da noi la popolazione può crollare oltre il 50% in assenza di nuovi flussi di immigrazione dall’estero. Arrivi che invece salverebbero il bilancio complessivo.

Tornando infine al bilancio del primo semestre del 2025, con dati ormai assodati, anche il resto d’Italia perde il 7% di nati rispetto al 2024. «Le nascite nel primo semestre ammontano a 166mila unità ed evidenziando un ulteriore calo della natalità (-7,0% rispetto agli stessi mesi del 2024). I decessi sono 327mila (1,7% in più rispetto a gennaio-giugno 2024) in linea con la tendenza di periodo». I flussi migratori sono in diminuzione sia in entrata sia in uscita.

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