«Un giro in barca?»: sul lungolago abusivi ovunque

Turismo A gruppetti affiancano la lunga coda per i battelli e propongono ai turisti i tour: ieri ne abbiamo contati 20. Mentre uno viene multato dai vigili, gli altri proseguono. E c’è chi si piazza proprio all’infopoint della Navigazione

La coda per i battelli nella tarda mattinata di ieri arrivava fino al molo sia dal lato del lago che dal lato della ciclabile e tra i turisti in attesa si contavano una ventina di piazzisti dei tour su barche private.

Un lunedì mattina sul lungolago

La divisa ormai riconoscibile - maglie bianche con loghi della compagnia di boat tour per cui lavorano, borsello al collo, sotto al braccio registro delle prenotazioni da segnare sul momento e spesso anche una fotografia delle barche a disposizione da mostrare ai clienti - e l’atteggiamento tranquillo di chi è abituato a svolgere quotidianamente il proprio lavoro, senza grossi problemi. Con l’unico problema però che quel lavoro sul lungolago di Como da giugno è vietato da un’ordinanza del Comune.

E la consapevolezza di star compiendo qualcosa di illecito non manca.«Ecco il mio abusivo preferito», esclama infatti, rivolgendosi a un collega, un giovane appena arrivato sulla passeggiata per iniziare una mattina di lavoro. Il lungolago è completamente occupato da turisti scocciati per via della lunga attesa per i battelli e quindi ancora più “appetibili” per chi va in cerca di clienti disposti a pagare cifre a due zeri per un giro in barca. Il via vai di piazzisti tra il molo di Sant’Agostino - dove qualcuno di loro si prende una pausa nei bar all’imbocco di viale Geno, soprattutto se ci sono forze dell’ordine in vista - e la biglietteria della Navigazione, tra le 11 e le 12 è intensissimo: se ne contano almeno una ventina.

Tutti sanzionabili, visto che l’ordinanza esplicita il divieto di avvicinare turisti per offrire giri in barca. Ma qui c’è persino chi declama a gran voce: «Boat tour on the lake» passeggiando tra i turisti in coda. Va detto: c’è anche chi non viola l’ordinanza e si limita a sostare nella zona del molo, dove le barche attendono i clienti e i turisti si avvicinano per chiedere informazioni e prenotare un tour. L’ordinanza specifica infatti che è vietato «invitare, con qualunque forma e mezzo, le persone che si trovano sulla pubblica via, in luoghi pubblici e/o aperti al pubblico, ad utilizzare i propri servizi», ma se è il turista stesso a rivolgersi ai piazzisti, l’illecito non si configura. Ma ieri mattina, in realtà, erano solo cinque o sei a rispettare la regola.

Tra i dipendenti della Navigazione

E infatti all’arrivo di una pattuglia della polizia locale scatta la multa da 50 euro per uno dei piazzisti abusivi e per il titolare dell’attività per cui lavora. Tanto che il giovane colto in flagrante da due agenti è presto raggiunto da un uomo in camicia che gli si affianca per gestire la compilazione del verbale di polizia.

Nel frattempo, però, tra i turisti in coda gli altri piazzisti non si fanno spaventare e mentre i vigili mettono nero su bianco la sanzione, loro continuano a invitare i turisti sulle barche private. Una di loro arriva persino a posizionarsi a lato dell’infopoint della Navigazione e risponde alle domande dei turisti su tempi di attesa e disponibilità di posti sui battelli al posto dei dipendenti. E già che c’è propone anche un’alternativa (privata) a chi si fa scoraggiare dall’attesa. I dipendenti della Navigazione non ci possono fare nulla: «Le informazioni che danno sui battelli sono giuste - raccontano - E qui possono stare... se creano problemi gli chiediamo di allontanarsi, ma poco dopo tornano».

© RIPRODUZIONE RISERVATA