Vaccini anti Covid, protetti gli anziani
Ma nella fascia 60-69 il 24% non ha aderito

Over 80: una dose al 94%, due all’86% - Niente prenotazione per più di 17mila sessantenni - L’Asst: «Abbiamo i numeri tra i migliori in Lombardia»

Il tasso di adesione alla campagna vaccinale in provincia di Como è buono, ma serve incrementare i numeri, in particolare tra i sessantenni e i cinquantenni. Nel Comasco, infatti, il 24% di chi ha tra i 60 e i 69 anni non si è ancora prenotato: vuol dire quasi uno su quattro e lo stesso ha fatto il 32% di chi si trova nella fascia tra i 50 e i 59 anni, quasi uno su tre. Di tempo ne è passato dall’apertura della possibilità di aderire alla vaccinazione.

I dati raccontano il numero dei comaschi divisi per età che ha già ricevuto la prima dose o che si è già prenotato e a giorni è atteso in un centro vaccinale. Sono compresi i paesi dell’alto lago in capo all’Ats Montagna, manca invece qualche migliaio di comaschi che ha ricevuto la vaccinazione fuori dalla provincia o fuori dalla regione. Dunque queste stime sono da rivedere, di poco, al rialzo.

Nella fascia che comprende gli over 80 la percentuale è buona, mancano davvero poche vaccinazioni e le Rsa sono quasi interamente coperte. C’è comunque un esile flusso di grandi anziani che sta ricevendo ancora i vaccini dopo aver superato la malattia, magari a domicilio. Questa popolazione ha ricevuto, in quasi nove casi su dieci, anche la seconda dose. Insomma gli anziani, i più a rischio, sono al sicuro. Anche il dato sulla fascia dei settantenni è confortante, ma non ancora completo. C’è infatti il 16% circa che non ha dato l’adesione. Possono sì esserci alla base delle ragioni di salute, ma la quota esentata per allergie o particolari patologie è esile. Tra i 70 e i 79 sta salendo in queste settimane il numero dei richiami, quasi uno su quattro ha ricevuto la seconda dose.

Ci sono poi i sessantenni che, come detto, hanno avuto molto tempo per cliccare sul portale delle prenotazioni ma molti hanno deciso di non farlo. Il 24% non ha ancora preso appuntamento, che significa per l’esattezza 17.155 comaschi. Questa categoria di cittadini è a rischio, il tasso di ricovero e letalità è più basso rispetto ai grandi anziani, ma esiste. Soprattutto per chi ha patologie pregresse, anche comuni come diabete e ipertensione. Le vaccinazioni dei cinquantenni stanno di fatto iniziando questa settimana. Inseriti da meno tempo sul portale regionale, sono partiti forte con le prenotazioni, ma adesso hanno rallentato la loro corsa e il 32% di loro manca all’appello. Sono tante persone in numeri assoluti, esattamente 30.339.

Ieri è tornato alla ribalta il nodo del rientro dalle vacanze per effettuare il richiamo: il presidente della Regione Attilio Fontana ha detto che la campagna tenta di essere flessibile, inserendo pochi appuntamenti nelle settimane centrali di agosto, cercando di anticipare o posticipare nel limite del possibile le date. «I dati su adesioni e vaccinazioni sono tra i migliori nel panorama lombardo – spiega Giuseppe Carrano, dirigente dell’Asst Lariana che coordina la campagna – e le percentuali mi sembrano abbastanza confortanti. Dove si fanno più vaccini, è dimostrato, crollano i contagi e calano di molto i ricoveri. Da questa settimana è previsto un crescente aumento delle vaccinazioni giornaliere negli hub».

È ancora presto invece per fare i conti sui quarantenni: in una manciata di giorni, in ogni caso, sei su dieci hanno preso l’appuntamento. Infine sotto ai trent’anni c’è una parte residuale di persone, magari perché fragili oppure perché professionisti della sanità, che ha già ricevuto il vaccino.

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