Vaccini Covid, da subito i ventenni
E ora via libera alla fascia 12-15

Mercoledì potrà prenotare chi ha tra 16 e 29 anni: 70mila sul Lario - Atteso entro pochi giorni il via libera all’utilizzo di Pfizer per gli adolescenti

Como

Vaccini, ora tocca ai giovanissimi.

Dal 3 giugno il commissario Francesco Paolo Figliuolo ha annunciato il via libera alle prenotazioni dei vaccini per tutti, anche sotto ai trent’anni. Tuttavia, l’ha ricordato anche la vicepresidente della Regione Letizia Moratti giovedì in visita a Como, per i comaschi cambia poco. Perché la data in Lombardia per le prenotazioni della fascia che va dai 16 ai 29 anni era già fissata addirittura un giorno prima, il 2 giugno.

Mercoledì prossimo quindi i giovani potranno prenotare l’appuntamento sempre attraverso il portale di Poste. In questa categoria rientrano 81.137 comaschi. Di questi 11.894, il 14%, ha già effettuato la prima dose o comunque ha un appuntamento, perché sanitario di professione o in ragione di una condizione patologica e di fragilità. E il 4%, per la precisione 3.372 giovani comaschi sotto ai trent’anni, ha già completato l’intero ciclo vaccinale. Non sarebbe dunque necessario per la Regione organizzare “vax day” per aumentare la copertura tra i più giovani, ad esempio tra i maturandi, visto che le lezioni finiscono l’8 giugno. Diventasse però impellente organizzare delle iniziative specifiche per gli studenti prima degli esami la possibilità resta lo stesso aperta.

La vera novità potrebbe arrivare con il via libera alle vaccinazioni con Pfizer per la fascia tra i 12 e i 15 anni. Dopo l’approvazione dell’autorità europea anche l’Agenzia italiana del farmaco ha già fatto sapere che è pronta a ruota a dare l’ok, già da lunedì.

Così fosse, pur senza date ancora confermate, ragazzi e ragazze tra i 12 e i 15 anni potrebbero venire inclusi nella campagna come già accade in diversi altri Paesi. A Como sono 23.068 gli adolescenti in questa categoria. L’intenzione, nonostante le vacanze e il mese d’agosto di mezzo, è arrivare pronti al all’inizio del prossimo anno scolastico con gli studenti tutti immuni, dalla seconda media alla quinta superiore. Molto comunque dipende dalla copertura ottenuta sulle altre fasce d’età, tra i sessantenni a Como è ancora non soddisfacente, e i trentenni dopo un rapido avvio non stanno aderendo alla campagna in maniera così massiccia.

Sarebbe comunque importante secondo gli esperti vaccinare anche i più piccoli soprattutto per tre motivi. Il primo è proteggere questi giovanissimi dal Covid. Durante la pandemia è vero non si sono molto ammalti, poco spesso hanno convissuto con sintomi rilevanti, ma alla fine dell’età pediatrica febbre anche alta e infezioni violente si sono viste e con il vaccino si possono evitare. Come si possono evitare le rare manifestazioni gravi scatenate dal Covid nell’età pediatrica.

Il secondo sono le maledette quarantene che hanno comunque rovinato l’ultimo anno scolastico che è stato zoppicante. Ancora oggi, con i contagi crollati quasi a zero, in provincia di Como ci sono 584 alunni costretti a casa come misura preventiva, 88 nell’infanzia, 228 alle elementari, 100 alle medie e 168 alle superiori.

Terzo motivo: sottrarre al virus terreno utile. Le vaccinazioni tolgono spazio alla circolazione del virus che così non può continuare a replicare e, magari, a mutare.

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